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venerdì 4 gennaio 2013




Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






La Spiritualità degli Indiani d'America

I PELLEGRINI, I PADRI FONDATORI E GLI INDIANI (PARTE 2)

All'epoca dei Pellegrini, i Nativi Americani custodivano un sistema di governo avanzato, che garantiva molti più privilegi democratici di qualsiasi altro sistema contemporaneo in Europa. Gli Indiani, che non facevano uso di denaro e non possedevano la terra (la Madre Terra non era in vendita) vivevano in uno stato di eguaglianza e di rette condizioni sociali assolutamente sconosciute a quegli europei che si definivano civilizzati e avevano dovuto migrare dalla loro porzione di Madre Terra perchè i loro sistemi "civilizzati" non lo erano abbastanza da garantirgli di che vivere. 
Lo stesso genere di libertà individuale e di garanzie di cui godono nell'America di oggi era già praticato molto tempo fa da un popolo che teneva la propria spiritualità a stretto contatto con la natura. La libertà di parola, la libertà di parola nel consiglio (un'assemblea pubblica), il diritto di voto di tutti i membri tribali adulti, comprese le donne, la possibilità di destituire un capo precedentemente eletto e persino l'esistenza di un sistema di governo federale costituivano un insieme di libertà garantite grazie alla Via della Natura. Giacchè nel linguaggio degli Indiani i termini "tuo" e "mio" non venivano impiegati per definire una proprietà assoluta o un diritto, l'avidità non poteva rappresentare un fattore di corruzione del sistema politico. Fu proprio in virtù di questo sistema di valori non materialista che gli Indiani poterono restarsene tranquilli mentre i Pellegrini si impossessavano del loro granturco, senza nemmeno considerarlo un furto. Quegli Indiani probabilmente diedero per scontato, semplicemente, realisticamente e senza dubbio umanitariamente, che quei Pellegrini erano in preda alla disperazione. 
La conoscenza della democrazia dei Pellegrini era principalmente teorica. Venivano da una terra in cui dominavano la monarchia e i privilegi di classe, mentre gli Indiani non avevano mai subito il dominio di capi non eletti dal popolo e irremovibili, o di classi sociali basate sul dominio della terra. Indubbiamente i nuovi venuti erano stupefatti alla vista del genere di libertà personale di cui potevano godere quegli amichevoli Indiani. Tuttavia il loro egocentrico concetto di superiorità e le loro visioni ristrette, alimentate (non certo in minima parte) dalla loro religione, gli impedirono di riconoscere l'alto livello di civiltà a cui quegli uomini rossi erano giunti. I Pellegrini giungevano da un passato in cui i re governavano per "diritto divino" e alla loro morte gli succedeva la progenie, non un nuovo capo scelto col voto in un'assemblea pubblica. per gli Indiani l'autorità suprema non era un individuo, ma un concilio eletto dalla tribù. I capi governavano unicamente sulla base del consenso, i loro ordini potevano essere respinti e la loro autorità poteva essere revocata. In Europa i nobili e l'aristocrazia controllavano la terra e la vita della gente comune, sottoposti a loro volta alla sovranità incontestabile dei monarchi.

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