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mercoledì 22 ottobre 2014

pensieri profondi



Manca poco ad Halloween e al villo ci stiamo già attrezzando, sono in corso grandi preparativi per la notte delle zuccone, questo però non ci distrae da cose più importanti. Di cosa parliamo alla Tana nel salottino della nostra chat?
Parliamo della guerra, della fame nel mondo, ci interroghiamo sui massimi sistemi.... ecco un piccolo esempio esplicativo...


sabato 4 ottobre 2014

La tana all'estero XD salta la chat come un canguroooooooo



Kawa il fabbro


La leggenda di Kawa il fabbro e del re Zohak costituisce il mito di fondazione del popolo kurdo, ricollegandosi a una delle feste più antiche del mondo: quella del Norouz, celebrata da tutti i Kurdi e dai popoli iranici.
Djemchid, quarto re d’Iran dopo la creazione del mondo, perse il suo potere per orgoglio e i suoi vassalli gli si ribellarono.
Un principe arabo, Zohak, s’impadronì allora del trono e fece tagliare in due il suo disgraziato rivale.
Il nuovo re, Zohak, aveva una raccapricciante particolarità: dalle sue spalle, in seguito a un patto che egli aveva stretto con un demonio, venuto a tentarlo, spuntavano due serpenti, per sfamare i quali tutte le mattine egli faceva sacrificare due ragazzi: i suoi due mostri, infatti, si nutrivano di cervello umano: ogni mattina, dunque, venivano sacrificati due ragazzi per nutrire i serpenti del re.
La leggenda racconta che tre cavalieri d’Iran, travestiti da medici, entrati a corte, si accordarono segretamente sacrificando una sola vittima su due, e sostituendo il secondo cervello con quello di un montone.
Il sopravvissuto fuggiva sulle montagne e vi si nascondeva: da queste migliaia di fuggitivi nacque il popolo kurdo, originario delle montagne.
Alla fine del regno di Zohak, un fabbro di nome Kawa, padre di diciassette figli, dei quali sedici erano stati sacrificati da Zohak, si ribellò quando il suo ultimo figlio fu catturato per seguire lo stesso destino dei fratelli,quando arrivò il turno dell’ultimogenito, attaccò il grembiule di cuoio a un bastone, e incitò la popolazione a ribellarsi contro il re.
Il popolo lo seguì, corse al palazzo di Zahhak e distrusse la fortezza con l’aiuto del principe Fereidun.
Da allora Kawa è considerato il padre dei curdi e la tradizione colloca l’evento al 21 marzo 612 a.C. che viene festeggiato con fuochi sulle montagne.

La celebrazione del Nauruz, il capodanno persiano e curdo, e gli echi del mito di Kawa hanno un riferimento storico: il 612 corrisponde all’anno della caduta di Ninive, la capitale dell’Assiria, ad opera dei medi, gli antenati più autentici dei curdi, in alleanza con la rinascente potenza babilonese.
La vittoria sull’impero assiro è il primo anno dell’era curda, secondo un computo tuttora in vigore: così l’anno 2004 corrisponde all’anno 2616” [2].
I Kurdi, quindi, sono, sul piano storico, i discendenti degli antichi Medi, il cui re più famoso fu Ciassare, che sconfisse gli Sciti ed i Cimmeri, annientò gli Assiri, distruggendo Assur (614) e Ninive (612 a.C.), ed ebbe i Persiani quali vassalli.