Il Tubo del luppolo è arrivato, seguici su Youtube, basta un click sull'immagine!

giovedì 31 dicembre 2015

un altro se ne va....

Buon anno a tutti :)

wee qui si invecchia :XD
mi sa che serve un ricordo antico.quando si era piccini con tanti sogni :)


sabato 19 dicembre 2015

siamo in ritardo questa volta XD

Benvenuta tra noi Minavagante :)

Scrivo adesso in ritardo ma di cuore,sono contento e penso di parlare a nome di tutta la tana,che tu mina sia una nuova nostra cara amica :)

giovedì 17 dicembre 2015

se è vero che esiste il perdono

è tremenda la storia scritta in queste righe.perdete del tempo se ne avete da perdere,ma vale la pena cercare la traduzione del testo.e la voce degli istantales( il nome di una stella della costellazione di Orione, usata dagli antichi pastori e contadini come punto di riferimento per la semina e i raccolti. E' la prima stella che vediamo al tramonto e l'ultima che sparisce all'alba.) è una carezza ruvida e profonda.

domenica 29 novembre 2015

in questi anni bui,c'è ancora la montagna che unisce :)

Quando tutta una valle con le sue genti ti accompagnano, si unisce il mondo al suono dei campanacci
il Tor des Geants sa esprimere ancora la voglia di incontro :)

venerdì 27 novembre 2015

il giro dei giganti

Tor des Géants
La gara, che attraversa il territorio di 34 comuni ed è considerata il trail più duro al mondo
Il percorso si snoda lungo le due Alte Vie della Valle d'Aosta con partenza ed arrivo a Courmayeur per un totale di circa 330km (200 miglia) e 24000 metri di dislivello positivo, seguendo per prima l'Alta Via n°2 verso la bassa Valle e ritornando per l'Alta Via n°1. Il passaggio ai piedi dei 4000 valdostani rende il percorso di una bellezza unica
.

mercoledì 25 novembre 2015

Gioia domestica? Mica tanto...



Un bell'applauso, è arrivata la nuova stagione... a parte un vestito orrendo e due bestiole da circo, tutte le novità sono a pagamento. Spero che per Natale non prenda questa piega altrimenti è il caso di cominciare a pensare di migrare, ad avere sempre le stesse cose diventa noioso.
NOIOSO!
Tre anni fa ci si è lamentati dell'Halloween copia-incolla perfettamente uguale all'anno prima, dopodichè le stagioni sono cambiate, c'è sempre stato inserimento di oggetti nuovi, ma se non si inseriscono deco nuove (decenti, non orrende come queste ultime) alla gente passa la voglia, alla fine si è capito, il gioco è di decorazione e mi sta benissimo così, però deve essere accessibile anche a chi non può spendere soldi veri.
Altrimenti non è più un gioco.

Ma......... questo non è l'unico gioco con tante funzioni a pagamento.
Verissimo, è altrettanto vero però che i giochi più gettonati sono quelli che permettono di vincere facilmente l'equivalente dei rubini di miramagia. E' vero anche che proprio in quei giochi, quelli dove con l'assiduità in gioco e nelle varie operazioni, si riesce a vincere anche una decina di "rubini" al giorno e sono proprio i game dove la gente alla fine, per paradosso, spende di più.
Come lo so? Ho tempo da perdere, e mi guardo in giro.

lunedì 23 novembre 2015

limba nuragica

Shalóm Nephilím bené shamásh / nur’akúsh ’abaím sa’án / shalóm ’olám’oz hýh / láb Yhw malakím shardán
(Salve giganti figli del sole / tori della luce padri santi / salve eterna forza della vita / cuore di Yhw signori giudici re )
La necropoli di Monti Prama si trova alla base del colle omonimo, a una distanza di circa 2 Km dallo stagno di Cabras, lungo la strada che da San Salvatore conduce a Riola Sardo. La scoperta del sito avvenne casualmente nel marzo del 1974 ad opera di contadini che eseguivano lavori agricoli.

venerdì 20 novembre 2015

sono arrivati :) li aspettavo ,li aspettavo ,li aspettavo XD


un ringraziamento doveroso e due righe....
il primo va a Gian per averlo scritto.Grazie per avermi dato la possibilità di leggerlo quando ancora era fresco di inchiostro :)
un secondo Grazie alla casa editrice,che gentilissima mi ha rispedito i libri(la prima spedizione per colpe da inserire nella nebulosa delle poste era andata persa acc ) 
per diritto di cronaca il primo dei 5 libri richiesti è già nelle mani del mio socio il famigerato Stakanov XD,come mio regalo di Natale :) gli brillavano gli occhi quando ho aperto il pacchettone giallo e gli ho consegnato una copia,dicendogli questo è il libro che ti avevo promesso lo ha scritto un mio amico è di fantascienza ma non aspettarti scontri tra astronavi mi dirai :)
un sorriso di colpo ha illuminato il suo viso mentre già le dita sfogliavano le pagine lasciando nell'aria l'odore di cellulosa ,è il naso di un lettore il primo ad essere colpito XD
le altre copie saranno altri regali a persone a me vicine,non è facile regalare libri ma Renè è un romanzo da scoprire e sono sicuro che sarà letto :)

giovedì 19 novembre 2015

i fieri Pelliti

 È Amsicora, il capo dei pelliti, fierissimi popoli vestiti con le pelli delle bestie uccise, che vivono nelle montagne più aspre, fra le nere macchie e le nude roccie. Ha il capo chiomato come un dio elleno, ha gli occhi fiammeggianti, una voce possente e cavernosa che s'alza nel comando, ne l l'ira e nella concitazione bellica, squillando come una buccina. Feroce nella collera, implacabile nella giustizia che egli stesso amministra, paterno e soccorrevole coi suoi bravi pelliti. E semplice e nel contempo regale. Cavalca con audacia mirabile, ne v'è sasso o zolla che porti il segno d'una sua caduta. Tira di lancia e di pugnale con infallibile mira e il suo braccio é una scure che dove piomba, d'un colpo solo, sbriciola e spacca. Fa pensare ai primi uomini, duramente temprati, che, imbattendosi nel fitto della foresta in una belva, fremevano di gioia per la lotta imminente e il rischio mortale. E temuto, amato e ammirato. E un capo che personifica la forza e l'ardimento. Nel suo cuore di barbaro, come un fiore sbocciato per incanto fra i crepacci d'una rupe, é un gentilissimo affetto : losto, il figlio, natogli in battaglia, da una donna, che non teme il fragore delle armi nè il colore del sangue. E ancora un giovinetto e già eguaglia il padre come arciere e come fiondatore lo supera. Nato in battaglia, vorrebbe sempre combattere e quando non ha di meglio, lotta con gli animali e con gli alberi, ma brucia dalla voglia di provare in una vera mischia la sua forza ed il suo coraggio. Come il padre e la madre ama le foreste in cui vive, le montagne che lo circondano, e giù, le piane feraci e, oltre, tutta l'isola, fino al mare lontano. Come il padre e la madre vorrebbe la sua terra libera e felice, intenta alle arti antiche e alle opere dei campi, senza padroni e senza schiavi.

mercoledì 11 novembre 2015

udite  udite c'è una nuova  celebrità su mira  il nostro mitico Sante

oggi è San Martino

per voi che su Mira zappate e come contadini virtuali vi comportate questa data agraria non dimenticate :XD



L'11 novembre era data ben nota nelle campagne perché coincideva con la fine dei contratti agricoli annuali e il pagamento delle tasse e dell’affitto. Sì, perché un tempo ai proprietari terrieri era più conveniente avere dei mezzadri annuali che potevano essere licenziati alla scadenza del contratto. Di conseguenza, l’avvicinarsi di questo giorno era vissuto come un incubo, oppure come una liberazione a causa dell’esosità dei proprietari. Tanto che la stessa data era anche diventata sinonimo di cambio di casa e trasloco onde veniva detto “far San Martìn”.

Anche i capponi, per le “onoranze” dovute al padrone, dovevano essere pronti per questo giorno. Così qualche tempo prima, le pollastrelle “da ovo” venivano separate dai galletti pronti per essere fatti capponi. L’intervento era rudimentale e molto sbrigativo. Presi per le zampe, stretti fra le ginocchia si incrociavano loro le ali e con un paio di vecchie forbici si praticava un taglio nella regione dove con un dito si estrevano i “cosidetti”. Ricucita la ferita, la si cospargeva di cenere come disinfettante e si tagliava la loro cresta innestando sulla testa una piuma variopinta.
Veniva anche accesa una candela e se la fiamma si piegava a sera o a mezzogiorno sarebbe stato un inverno asciutto; al contrario, se voltava a mattina, un inverno umido e garbinoso.
Questa festa era anche ispirata alla svinatura e all’inizio del ciclo invernale: “A San Martìn casca le foie e se spina el bon vin”, oppure: “Da San Martìn el mosto deventa vin”.
Questo è il mese giusto per gustare l’oca, perché “matura” proprio tra novembre e dicembre, quando, pingue - come direbbe l’Artusi - «si presenta animale fecondo e festoso».
L’oca è stata per secoli considerata come il “porcellino dei poveri”perché di essa non si buttava via nulla.
Oltre alla carne, forniva una grande quantità di grasso, piume per le trapunte da letto, stuzzicadenti e penne per scrivere o da cappello.
L’oca si può cucinare in arrosto, lardellata o ripiena di castagne e di prugne, lessata con il rafano, in umido e con la sua carne si può farne dei gustosi salami o degli aristocratici prosciutti mentre con il fegato grasso il famoso paté in terrina.

un bacio ai nostri amici d'oltre oceano :)


martedì 10 novembre 2015

ok,sono arrivati oramai da giorni :)

Mi hanno studiato,ascoltato i rumori che faccio,si sono piazzati,adesso siamo in armonia :)

domenica 8 novembre 2015

DE GLETSCHER

Il Monte Rosa

a Gressoney lo chiamiamo "DE GLETSCHER", IL GHIACCIAIO
Il MONTE ROSA è il massiccio mediamente più alto d'Europa. La sua vetta più alta, la Punta Dufour, con i suoi 4.634 metri s.l.m. è seconda soltanto alla cima del Monte Bianco (4810 m), ma le punte over 4.000 che compongono il ROSA sono 18, alle quali se ne aggiungono altre 6 secondarie, che con un gran numero di colli, passi, pareti e ghiacciai
Fa parte delle Alpi Pennine ed è raggiungibile dalle sette valli che si distendono ai suoi piedi, tra Valle d'Aosta (Valle del Lys, Val d'Ayas e Valtour-nanche), Piemonte (Valsesia e Valle Anzasca) e le valli Svizzere di Zermatt e di Saas-Almagell
Gornehorn (in tedesco Grande Montagna), Monte Silvius in latino, Mon Boso o Monboso in un libro di Leonardo da Vinci, Monte Bosa (in una mappa del 1740).
L'attuale toponimo MONTE ROSA (uguale anche in inglese ed in tedesco, mentre in francese è MONT ROSE) deriva dall’antico nome celtico “roëse”, “roiza”, che significa ghiacciaio (in latino : ROSIA ).
1778 - Ascensione dei 7 giovani gressonari al colle del Lys (Entdeckungfeldze) (Walser).
1801 - Pietro Giordani supera i 4.000 raggiun-gendo la vetta più meridionale del Rosa, a lui dedicata: Punta Giordani (m. 4.046)
1819 - il 5 agosto Nicola Vincent, di Gressoney, raggiunge la Piramide che porterà il suo nome (m. 4.215) ; alcuni giorni dopo, il 12 agosto, Nicola e Francesco Vincent raggiungono la Punta Zum-stein (m. 4.563); con queste due ascensioni i due fratelli gressonari aprono la via alle vette più alte del massiccio.
1842 - il 9 agosto, dopo alcuni tentativi andati a vuoto il parroco di Alagna Giovanni Gnifetti raggiunge la Punta Gnifetti (m. 4.559) dove nel 1893 sarà costruita la Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa.
Trofeo Mezzalama, la grande traversata che ogni due anni impegna centinaia di "equipaggi" nella faticosissima, appassionante, bellissima corsa che da Cervinia raggiunge Gressoney, cavalcando il filo degli altissimi panorami del Monte Rosa.

la maratona dei ghiacci. 45km di sviluppo, quasi 3000m di dislivello positivo per una mitica cavalcata da Cervinia a Gressoney.
Un buon sciatore fa un passo e arriva
Fin dove l'orecchio sente, ne fa un altro e
Arriva fin dove l'occhio vede
(da un'antica cronaca svedese)



lunedì 26 ottobre 2015

nightfly

lo so che nightfly è noioso ... ma respirare sale e maggese  e gli aromi della tua salvia e del rosmarino...

lunedì 19 ottobre 2015

Mi hanno fatto l'intervista!!!

Sono stato intervistato da Elena Genero Santoro per il mio libro "René". L'intervista la trovate al questo link!

giovedì 1 ottobre 2015

E bravo Sante !!!!!!!!!!!

Signore e signori, venghino, stavolta non si scherza facciamo sul serio.
Da oggi è ufficialmente disponibile il romanzo scritto dal nostro Sante, è una notiziona mica da poco.
Per tutte le informazioni vi rimando alla pagina ufficiale di fb con il link 


Voci di corridoio dicono che sia un bel romanzo,   eheheheheh ....

domenica 23 agosto 2015

sulle cime dei leponti

I Leponti sono gli antichi abitanti in età protostorica della regione. Essi svilupparono una propria civiltà nel I Millennio a.C. (età del ferro) in un’area comprendente il Canton Ticino, il Verbano, la Val d’Ossola e l’Alto Vallese.

In questo periodo le aristocrazie guerriere rafforzano il loro ruolo con il controllo dei valichi alpini. Emergono manifestazioni religiose come il “culto delle alture” tipico dell’Età del Ferro. Questo culto esprime divinità come Poeninus, Albiorix (il re dell’alpe) e Segomo Dunatis (dell’altura).

Secondo le fonti antiche, pop. stanziata nelle Alpi centrali, alle sorgenti del Reno (Cesare, De bello gallico, IV, 10) e del Rodano (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 24, 134-135) e nelle vallate a sud dello spartiacque alpino fino a nord di Como (Strabone, libro IV); è menz. nel tropaeum Alpium(7/6 a.C.), monumento commemorativo eretto a La Turbie (sopra il principato di Monaco) per celebrare la sottomissione delle tribù alpine a Roma. La documentazione archeologica ha identificato il territorio dei Leponti (o Leponzi) nella val d'Ossola, nell'alto Vallese (valle di Binn), nel Sopraceneri - dove nel nome moderno della valle Leventina sopravvive l'antico nome dei Leponti - e nella valle Mesolcina: cioè in un'area di importante interesse strategico per la presenza di numerosi valichi alpini che collegano le valli superiori del Reno e del Rodano alla pianura padana.
I Leponti appartenevano a un più ampio gruppo culturale, denominato cultura di Golasecca, che comprendeva diverse popolazioni, come quelle stanziate nella regione di Milano (Insubri), e fra Como e Bergamo (Orobi). Si trattava di popoli che dal VII sec. agli inizi del IV sec. a.C. ebbero un ruolo centrale quali mediatori negli scambi commerciali tra Etruschi e Celti transalpini (cultura di  Hallstatt).

sabato 22 agosto 2015

due passi in Val Antrona,sulle orme della Strada Antronesca

La Strada Antronesca 
(La via Antronesca anticipò gli scambi con la Svizzera)
 E’ stato recuperato il tracciato verso il Vallese che rappresentava un’alternativa al Sempione Agli albori della storia, fra l’età del rame e quella del bronzo, l’Ossola era già una via di transito fra la valle del Rodano e quella del Po. Le valli dell’Ossola cominciarono, grazie ai commerci a popolarsi rapidamente, furono teatro di scambi e contatti. Vi si stanziarono i Leponzi, una popolazione proveniente dalle Alpi orientali che per la sua strategia scelsero come capitale “Oscella Leponziorum” l’odierna Domodossola. I Leponzi vennero a contatto con gli Etruschi dai quali impararono la tecnica per l’estrazione e la lavorazione dei materiali ferrosi delle quali erano maestri. Quasi certamente i mercanti Etruschi percorsero anche le Valli Ossolane in cerca di vene metallifere da sfruttare; si pensa che possano avere attivato le prime industrie in particolare i primi sfruttamenti di metalli ferrosi in Valle Antrona. Dal I secolo a.c. i Romani penetrarono nell’Ossola, seguendo le strade già tracciate dagli Etruschi. Anch’essi erano in possesso di tecniche raffinate, ma a differenza degli Etruschi avevano una visione politica più ampia, preferirono lasciare una certa libertà negli usi e nei costumi agli abitanti del luogo per privilegiare il controllo amministrativi del territorio. Era loro interesse presidiare e difendere i valichi contro le scorribande ma anche per timore di eventuali invasioni dei popoli di oltralpe. Con la fine dell’impero Romano la zona dell’Ossola segue le sorti del regno Longobardo e di quello dei Franchi. Diventerà nei secoli avvenire contea assegnata nel 1014 al Vescovo di Novara.
La “Strada antronesca” fu quindi anticamente praticata per passare dalla valle Antrona in Valle di Saas, attraverso il passo di Antrona o di Saas (2883 m) e quindi per andare dall’Ossola al Vallese, congiungendo Villa con Visp. Questa strada non raggiunse mai l’importanza di quella del Sempione, protetta dai governi dello Stato di Milano e del Vallese e servita da una importante corporazione di Someggiatori.
Lago di Antrona