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lunedì 7 gennaio 2013

Creature dei boschi e delle montagne

Silvani: probabilmente il nome deriva da silva e serviva a indicare un antico spirito dei boschi. Altri nomi con cui questo folletto era conosciuto sono salvanello (salvanel in Trentino Alto Adige), sambinello, salbaneo in Veneto, salbanello. Secondo le tradizioni e vestito di rosso (o ha un copricapo rosso, per questo e ricordato anche come sanguinello). A volte era una minuscola creatura che lecca i capelli dei bambini, rendendoli difficili da pettinare.
Un’altra leggenda parla invece del fantasma di un ladruncolo, Salva Nello.
Illuminato dalla luna durante un furto, l’uomo tento di oscurare la luce con le fascine che stava cercando di rubare. I rami, lanciati in alto, fecero sanguinare la luna e gli abiti del ladro si sporcarono di rosso. L’uomo fu maledetto e tramutato in un folletto destinato a vagare, di tanto in tanto, nel mondo. Salvanello e anche uno dei nomi del diavolo.
Samblana
Le diali erano creature fatate alpine simili agli elfi e avevano mantelli che sembrano fatti di neve.
Samblana era la regina delle nevi delle Dolomiti, a volte accompagnata da due ancelle, le Yemeles, le “gemelle”, bambine identiche che giravano mano nella mano nelle pietraie della zona dolomitica. Era possibile incontrarle al mattino, quando i prati erano intrisi di rugiada. Avvisavano gli uomini di un’imminente disgrazia ed erano creature sorte dal lago di Garda.

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