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giovedì 14 giugno 2012


Tra le creature che appartengono al Piccolo Popolo, gli Gnomi sono sicuramente i più misteriosi. Sul loro conto infatti sappiamo pochissimo la loro straordinaria timidezza e la diffidenza nei confronti delle cose umane li hanno spinti a vivere in luoghi remoti e a circondarsi del più fitto mistero.
E' probabile che i loro antenati siano gli spiriti dei boschi che secondo Greci e Latini difendevano gli alberi e abitavano nei tronchi o fra i rami. Sono gli Gnomi che piantano i semi di nuovi alberi, ne curano le radici e si occupano dei cuccioli e dei piccoli uccelli rimasti senza genitori e sono sempre loro che fanno sfuggire l'ascia di mano ai boscaioli o sbagliare la mira ai cacciatori. Al minimo segno di inquinamento però cambiano zona, nascondendosi nel profondo dei boschi: plastica, cartacce, scorie chimiche e sporcizia di ogni genere sono i loro grandi nemici e uno Gnomo costretto a viverci in mezzo può anche morire.
L'origine del loro nome è incerta; sembra che il primo a usare la parola Gnomo sia stato molto tempo fa un alchimista di nome Paracelso. Il termine deriva da "gnomizo" che in greco vuol dire "conosco" e gli Gnomi infatti sono creature sapienti che conoscono i misteri della natura e sanno tutto quel che c'è da sapere sulle piante e sugli animali, compresi alcuni segreti che l'uomo, nonostante la sua scienza, ancora non è capace di spiegare.
La corporatura è tozza, ma agile e robusta. E’ sette volte più forte di un uomo e anche la sua intelligenza è superiore. Possono correre molto in fretta e saltare molto in alto. Tiene i piedi leggermente rivolti in dentro, per essere più veloce nella corsa. Il viso è caratterizzato da una folta barba, che diventa grigia prima dei capelli. La carnagione è chiara, ma le guance paffute sono rosse, specialmente quelle dei più anziani. Il loro viso esprime serenità, sembrano miti, dolci, a volte pensierosi ed in altre occasioni vivaci e gai. Possono diventare minacciosi, se occorre e si spaventano di rado. Hanno timore solo delle puzzole. Indossano una camicia blu, poi i pantaloni verde marrone, gli stivali di feltro, di corteccia di betulla o zoccoli di legno. Intorno alla vita portano una cintura di pelle con attaccata la borsa degli attrezzi: coltello, martello, trapano, lima, ecc. Ma, la cosa più importante è il lungo cappello a cono, di colore rosso. Lo gnomo non se lo toglie mai, lo riceve da bambino e lo tiene per tutta la vita. Con questi vestiti vistosi si fa riconoscere dagli animali predatori, che così evitano di mangiarlo per sbaglio.
La gnoma, invece, che resta quasi sempre in casa, indossa un vestito grigio o kaki. La gonna è lunga fino alle caviglie. Da ragazza porta un cappello grigio, da cui spuntano le trecce. Dopo sposata, nasconde i capelli sotto un fazzoletto ed il cappello è di colore più scuro.
Sin da piccoli imparano a fischiare in modo acuto per avvertire di un pericolo. Inoltre, imparano a conoscere funghi ed erbe commestibili e velenosi, a distinguere gli animali amici da quelli pericolosi. Aiutano molto volentieri gli animali del bosco, quando ne hanno bisogno, parlano la loro lingua e capiscono i loro problemi. Conoscono un sacco di mestieri, sono falegnami nati, sanno lavorare i metalli: oro, argento, rame e ferro. Soffiano il vetro e conoscono il modo di fabbricare la ceramica. Sanno filare il lino e tingono la lana. Sono capaci di impagliare ed intrecciare cesti e stuoie. Lavorano il cuoio.

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