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martedì 6 novembre 2012



Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






Miti e Leggende
La Madre del grano e del tabacco
seconda parte
(Penobscot) 


Il giovane non fu affatto sollevato dalle parole di Giziulitolek, ma, al contrario, ne rimase ancora più addolorato. Quando tornò al suo villaggio si rifugiò nella tenda e pianse disperatamente per quel triste destino che sembrava volerlo costringere a compiere un'azione così ingiusta e crudele.
Prima Madre lo raggiunse nella tenda per consolarlo. Gli disse che tutto era già previsto fin dalla sua venuta sulla terra e che se egli avesse promesso di seguire tutte le sue istruzioni, ne avrebbe ottenuto un tale bene da dare conforto al suo animo affranto e sollievo al suo corpo affamato: quel sacrificio avrebbe giovato all'intero suo popolo in avvenire e il suo atto sarebbe stato benedetto. Poi Prima Madre aggiunse che egli non doveva affatto temere di non rivederla poichè, dopo la morte, ella lo avrebbe visitato in sogno continuando a dargli istruzioni e preziosi consigli su tutto ciò che gli rimaneva da fare.
Quando il marito le apparve più sereno allora Prima Madre gli sorrise e disse: <<Mi ucciderai domani, all'ora in cui il sole è nel punto più alto del cielo. Mi colpirai con la tua ascia di pietra e poi, con l'aiuto dei nostri figli, trascinerai il mio corpo sette volte, in lungo e in largo, fra i tronchi d'albero di quell'ampia radura che si apre nella foresta. Trascinerete il mio corpo per ogni punto della radura, in lungo e in largo, finchè tutta la carne non si sarà lacerata fino a staccarsi dalle ossa. Quindi raccoglierai tu stesso le mie ossa e le seppellirai al centro del campo e, infine, abbandonerai quel luogo. Vi farai ritorno dopo aver atteso sette lune e troverai la mia carne, che ti darà forza e nutrimento, per sempre>>.
a malincuore l'uomo obbedì. Il giorno seguente colpì a morte Prima Madre e, con l'aiuto dei suoi figli, trascinò il corpo lungo la radura disboscata, al centro della foresta. Con le lacrime agli occhi essi seguirono scrupolosamente le istruzioni che ella stessa aveva disposto e il corpo fu trascinato finchè l'intera radura non fu completamente ricoperta della sua carne. Quindi raccolsero le ossa e le seppellirono al centro del campo. Poi, piangendo disperatamente, con grida e lamenti strazianti i figli e il marito di Prima Madre abbandonarono quel luogo triste e doloroso.
Quando, dopo sette lune, il genitore e i figli ritornarono, videro con stupore che l'intero campo era ricoperto di piantine verdi e fiorite di fiocchi. Presto le piante fruttificarono e i filamenti divennero gialli: quella radura, un tempo brulla e desolata, appariva ora come un'immensa distesa dorata, ondeggiante al soffio del vento. L'uomo e i suoi figli assaggiarono il frutto nato dalla carne di Prima Madre: era dolce più di ogni altro cibo che avessero mai assaporato. Quel frutto era il grano. La notte stessa Prima Madre parlò al marito in sogno e gli insegnò il modo di coltivare il grano. Il giorno dopo, seguendo quelle nuove istruzioni, gli uomini piantarono alcuni semi nella terra. Nacque così la coltivazione del grano. Da allora, ogni sette lune, la carne e lo spirito della Prima Madre si rinnovano, di generazione in generazione.
Infine si recarono al centro della radura, nel luogo in cui avevano seppellito le ossa, e qui scoprirono una pianta profumata, dalle foglie grandi e fragranti. Era la pianta del tabacco e il suo profumo era il respiro di Prima Madre. Gli uomini la essiccarono, quindi ne fumarono le foglie traendone un benefico sollievo. Allora il marito di Prima Madre raccolse la sua gente e raccomandò a tutti di amare quelle piante, di aver cura della carne e del respiro di Prima Madre, poichè dal suo amore e dalla sua generosità quei beni avevano tratto sostanza.
Da allora il grano e il tabacco hanno sempre nutrito gli Indiani confortandoli nel corpo e nello spirito. Ed ogni volta che essi si cibano di quel frutto, ogni volta che fumano le foglie della sacra pianta, rivolgono il pensiero alla Prima Madre e pregano, perchè sanno che ha donato la sua vita affinchè essi potessero prosperare.
Ma Prima Madre non è morta. Ella vive tuttora. Grano è il suo corpo e tabacco il suo respiro. Continuamente, di anno in anno, di generazione in generazione, nei frutti della terra ella si rinnova, per l'eternità.

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