Le Driadi (o adriade) e le Amadriadi sono figure della mitologia greca. In origine le Driadi erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia). Le Driadi erano ninfe che vivevano nei boschi e ne incarnavano la forza e il rigoglio vegetativo. Venivano rappresentate con la parte inferiore del corpo arabescato come un tronco d'albero. La parte superiore evidenziava una certa bellezza e solarità. A differenza delle Amadriadi, non facevano corpo con gli alberi, né morivano con essi, ma potevano muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali.
Sebbene drys significhi propriamente la quercia, tutte le specie di piante avevano le loro ninfe che ricevevano il nome dagli alberi a loro sacri. Le Driadi, abitatrici delle querce, erano distinte dalle Meliadi animatrici dei frassini, le Dahpnaie dell'alloro e le Oreadi, del pino di montagna. Ogni Driade è custode di un solo albero.
Le Amadriadi invece vivono nel tronco dell'albero e, con il suo appassire, muoiono con esso,, inseparabili dal destino della pianta a cui appartengono, non godendo così del privilegio dell'immortalità di cui dovevano godere le ninfe propriamente dette.
La distinzione tuttavia non pare ben netta perchè alcuni ritengono le ninfe mortali: Pausania riferisce che, secondo la tradizione comune dei poeti, vivevano un lungo numero d'anni, ma non erano con ciò esenti dalla morte. Euridice, sposa di Orfeo, pur essendo una Driade fu uccisa da un morso di serpente.
Una forma di meditazione conosciuta da diversi popoli, dal nord Europa fino alle origini del buddhismo in India è quella di sedersi a meditare con la schiena appoggiata al tronco dell'albero, in tal modo l'eneergia umana si fonderà con quella verde, antica e pura dell'albero. Ovviamente bisogna farlo solo con piante sane. Nella cultura europea sembra che questo 'scambio' si possa effettuare solo se la Driade che dimora nell'albero vi nota e si incuriosisce, in questo caso è buona regola fare un'offerta per rinsaldare il legame con questo albero/spirito.
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