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venerdì 30 novembre 2012

LUPPOLO
COUNTRY


Trace Adkins - Ladies Love Country Boys





Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






La Spiritualità degli Indiani d'America

LA VISIONE DI ALCE NERO (PARTE 1)


Tra gli Oglala le visioni e le predizioni non sono qualcosa di raro. La stessa Ricerca della Visione, quell'impegnativo percorso individuale in cui un ricercatore se ne sta solo, in cima a una montagna isolata o su un altopiano, oppure la Danza del Sole e la potente Chiamata dello Spirito, o Yuwipi, sono tutte cerimonie che hanno dotato i nostri uomini e donne sacre di straordinarie capacità premonitorie.
Molto tempo fa un uomo chiamato Beve-l'Acqua vide che gli animali, e tra questi soprattutto il bisonte, sarebbero tornati alla terra (sarebbero stati uccisi). Vide anche che i Sioux sarebbero stati dominati da una razza umana diversa, che avrebbe portato gli indiani a vivere in case quadrate e grigie, poste su una terra spoglia. Vide anche che il suo popolo avrebbe patito la fame. La sua visione era corretta. La storia ci dice che intorno al 1890 i Sioux si trovarono in effetti costretti a vivere in case grigie e quadrate, nelle riserve, e che molti di loro morivano di fame.
Alce Nero (Nicholas Black Elk)
Ma i Sioux avrebbero comunque vinto la battaglia di Little Big Horn, dove un giovane, che era destinato a divenire un uomo sacro dei Lakota, ricevette una visione dal mondo degli spiriti. Alce Nero vide scendere dal cielo due uomini con lance infuocate. Lo portarono su una nuvola, che lo trasportò sino a una grande pianura. Là si trovo al cospetto di un cavallo baio (il mantello baio presenta crini ed estremità nere e corpo marrone in tutte le sue gradazioni), che salutò. Era accompagnato da altri cavalli scalpitanti e di diversi colori, neri, bianchi, sauri e rovani (in seguito al colore di questi cavalli sarebbero state associate le quattro direzioni). Alce Nero lasciò quei cavalli, per raggiungere una tenda coperta da un arcobaleno. Era la tenda dei Sei grandi Avi (il potere dei quattro angoli dell'universo, ovvero delle quattro direzioni, della Madre Terra e del Padre Cielo).
Il primo Avo, il potere dell'Occidente, diede ad Alce Nero una tazza d'acqua, il potere di far vivere. Dal nero Occidente, esseri di tuono concessero una pioggia vivificatrice. Poi il primo Padre gli porse un arco e gli disse che avrebbe avuto anche il potere di distruggere.
Il secondo Avo, il potere del Nord, gli diede un'ala bianca e l'erba sacra della saggezza. Quell'ala come la neve del Nord, rappresentava il potere della purificazione, della sopportazione e del coraggio. L'erba costituiva un nutrimento di verità e onestà, avrebbe dato forza e salute ai loro corpi, alla Madre Terra e persino ai governi del mondo e alle loro guide.

Harry Potter - Tutti gli animali


Ragni e rospi

Non sono apparizioni importanti, almeno non nel primo volume della saga, però incontriamo i ragni come unici compagni di sottoscala di Harry nei lunghi anni in cui ha vissuto lì sotto confinato dai Dursley che non lo degnavano di una stanza decente.
Sul treno per Hogwarts ne intravediamo un altro, quando un ragazzo socchiude una scatola e si vede spuntare una zampa pelosa . . .
Nella lista degli acquisti per la scuola c'è la voce che recita "Gufo, gatto o rospo" e Neville Paciock porta con sè Oscar, il suo rospo, salvo poi perderlo in treno dopo pochi istanti. Alla fine della traversata in barca sul lago che li condurrà ad Hogwarts il rospo gli viene restituito da Hagrid, non sappiamo come o dove lo abbia trovato.
LUPPOLO
70's

The Police - Can't Stand Losing You





giovedì 29 novembre 2012


LUPPOLO
90's


The Verve - Bitter Sweet Symphony





Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






I Simboli degli indiani d'America

Simboli Semplici
Quadrilateri




Il quadrato (1) esprime capacità di resistenza e affidabilità. Inoltre è il simbolo di protezione organizzata: tutto riposa su una base solida e stabile.

Il rombo (2) rappresenta la forza protettiva dei venti e le quattro fasi dell'apprendimento. Come simbolo della vita raffigura l'uguaglianza eterna, l'unità e la libertà dalle paure.

Il rettangolo posto verticalmente (poggiante sulla base minore) (3) rappresenta la capacità di concentrazione su una singola cosa o un singolo compito. Riferito a una persona, vuole indicare che questa preferisce agire o lavorare da sola, oppure che ama la solitudine.

Il parallelogramma (4) indica la forza di innalzarsi tramite la capacità di apprendere e di recepire nuove idee. Se i suoi lati laterali sono piegati verso sinistra, allora ciò vuole significare il raggiungimento dei propri fini; se invece sono piegati verso destra, vuole indicare che l'individuo riceve un'illuminazione.

La costellazione del Drago

Quella del Dragone è una costellazione molto estesa, ma non molto appariscente, situata fra l'Orsa Maggiore e Cefeo, Cigno ed Ercole, e che abbraccia l'Orsa Minore. Raggiunge la massima altezza sull'orizzonte a mezzanotte, a maggio.
Il drago, grande protagonista di miti e favole, avvolge le sue spire attorno al Polo Nord da oltre 4000 anni, cioè da quando i Sumeri prima e i Babilonesi poi gli assegnarono il ruolo del cattivo nelle loro storie della Creazione. 
Il momento cruciale della vicenda fu quando Marduk, dio del cielo, affrontò in un terribile duello la draghessa Tiamat, signora del caos primordiale e delle acque salate, e la uccise; poi  con le spoglie del mostro creò il cielo e la Terra, e con sangue del marito di lei impastò il fango per creare il primo uomo. Dopo avere così organizzato l'universo, il dio guerriero sistemò l'immagine del drago in cielo avvolgendola attorno al Polo, in ricordo della sua vittoria sul caos.
LUPPOLO 
90's


The Cranberries - Ode To My Family




mercoledì 28 novembre 2012

Buon Esbat a tutti oggi 28 novembre festeggiamo la Luna Della Neve



E’ anche conosciuta come la Luna Oscura, La luna di nebbia, la Luna che si lamenta, Blotmonath, Herbistmanoth, La luna matta.
Questa Luna indica che il caldo e la luce sono ormai in declino e annuncia l’arrivo dei mesi più bui dell’anno. Madre Terra sbadiglia e si stira. E’ stanca dopo tanto piantare, crescere e raccogliere, e si prepara a un lungo e ben meritato riposo, e con lei tutta la Natura. Persino la neve fa la sua parte. La ricopre con i suoi fiocchi, fornendo una coltre protettiva che rende confortevole il suo riposo e la protegge dai rigori dell’inverno. Anche noi cominciamo a rallentare i nostri ritmi. Con la Terra a riposo, trascorriamo piu tempo in casa, portiamo a termine i progetti e chiudiamo questioni lasciate in sospeso. Riflettiamo sulla benevolenza della Terra e sull’abbondanza che condivide con noi. Facciamo il riepilogo di tutti gli aspetti positivi che caratterizzano la nostra vita, ed esprimiamo la nostra gratitudine perchè ci rendiamo conto che sono molti.
Suggerimenti per festeggiare la Luna della Neve:
·         Indossate abiti di colore nero, porpora, blu, e altri colori scuri per onorare il riposo della Terra.
·         Usate candele porpora e bruciate incenso di artemisia o patchouli.

Lanciate un incantesimo per chiudere tutte le questioni ancora in sospeso. In un sacchettino mettete tre spicchi di aglio e un cristallo di rocca (quarzo ialino).
LUPPOLO 
90's


Annie Lennox - Little Birds




e per i maschietti ecco una super sexy Demi Moore in Streapteas che se la canta e balla.....



TU MI INSEGNI...

LO SPACCAMENTO

Se si prova a Materializzarsi ma si è inesperti o non si è passato l'esame, si corre il grave rischio di "Spaccarsi" , cioè di Materializzare nella destinazione desiderata solo una parte del proprio corpo lasciando il resto al punto di partenza: è molto doloroso ed anche impressionante. In caso di Spaccamento il mago rimane bloccato, non potendo più muoversi né verso il luogo dove si è Materializzato né verso il luogo di partenza. È quindi necessario l'intervento di altri maghi esperti per poter riunire le parti del corpo e liberare così il mago bloccato.

Nel sesto libro, la studentessa di Tassorosso, Susan Bones, durante la prima lezione di Materializzazione ad Hogwarts si Spacca, lasciando indietro la sua gamba.
Sempre nel sesto libro, all'esame di Materializzazione, Ronald Weasley lascia indietro mezzo sopracciglio, e per questo Spaccamento assurdo viene bocciato.
In Harry Potter e i Doni della Morte, quando Hermione, Harry e Ron praticano una Materializzazione Congiunta per fuggire da Yaxley (che si aggrappa ad Hermione mentre raggiungono Grimmauld Place, ma lei se ne libera e conduce i suoi amici nella foresta dove è stata tenuta la Coppa del Mondo di Quidditch), nei bagni che conducono al Ministero della Magia, Ron si Spacca orribilmente. Stando a quello che dice il libro, Ron si ritrova disteso nella foresta con un lato del corpo insanguinato, ed Harry nota che gli manca un pezzo di carne del braccio. Per fortuna Hermione gli cura in parte la ferita con dell'essenza di Dittamo.


LA MATERIALIZZAZIONE ELFICA
Esiste anche la Materializazione Elfica, ovvero quella eseguita dagli elfi domestici, che ha regole diverse da quella dei maghi umani. Infatti gli Elfi Domestici, per esempio, possono Materializzarsi e Smaterializzarsi all'interno di Hogwarts, cosa che i maghi non possono fare a causa delle protezioni Anti Materializzazione e Smaterializzazione a cui è sottoposta la scuola.

Torcello (VE) - Il ponte del diavolo

Il ponte del diavolo, a Torcello, deve il suo nome a una leggenda che racconta dell'amore impossibile tra una ragazza della nobiltà veneziana e un ufficiale austro-ungarico. Una volta scoperta la tresca la famiglia di lei, offesa e imbarazzata, allontanò subito la donna dalla città.
Quanto al giovane, questi fu trovato pugnalato, una mattina, senza che gli assassini potessero essere mai assicurati alla giustizia. I mandanti, invece, erano ben noti tra le stanze dei palazzi veneziani.
Alla notizia della morte del suo amato, la ragazza iniziò a lasciarsi andare. Ma un vecchio amico di famiglia impietosito le promise che avrebbe fatto il possibile per riunirla al suo amore. L'uomo contattò una vecchia maga e questa evocò un demone minore, di quelli che sotto la lingua tengono tre chiavi, capaci di aprire le porte del tempo e dello spazio. L'appuntamento fu combinato sul ponte di Torcello la notte del 24 dicembre, quando le forze del bene sarebbero state impegnate in tutt'altre incombenze.
La notte stabilita una gondola silenziosa attraversò la laguna con a bordo la ragazza e il vecchio amico. La fattucchiera li stava già aspettando: consegnò alla giovane una candela accesa, dicendole di non avere paura e di seguire scrupolosamente ciò che le avrebbe ordinato di fare; poi salì sul ponte ed evocò il demone: questi si tolse da solo una delle chiavi da sotto la lingua, e la consegnò alla maga che fu lesta a lanciarla nell'acqua, laddove l'arco di pietra si rifletteva nel canale. Improvvisamente, sull'altra sponda comparve il giovane ufficiale. Seguendo le istruzioni della vecchia, la ragazza si ricongiunse all'amato e, spegnendo la candela, scomparve con lui in un altro tempo e in un altro luogo, dove poter vivere felici il loro amore. Maga e demone, invece, si diedero appuntamento di lì a sette notti, quando la vecchia avrebbe consegnato allo spirito un'ampolla con sette giovani anime di bimbi nati morti e mai battezzati, prezzo dei servizi resi. Qualche giorno dopo però, durante una magia, la vecchia perì in un incendio. Ma il diavolo, che ancora oggi non lo sa, la notte di Natale aspetta sul ponte - sotto forma di gatto nero - la preziosa ampolla.

28 novembre - Loy Krathong


Il Giorno di Loy Krathong e' uno dei piu' famosi festival della Tailandia,  si Celebra annualmente nella notte di luna piena del 12simo mese lunare. Quest'anno si terrà il 28 novembre. Praticamente si festeggia in un periodo ove il tempo e' bello visto che ci si e' lasciati alle spalle la stagione delle piogge, quindi i livelli idrici sono alti in tutto il paese.

Loy Krathong è la più famosa e affascinante festa thailandese le cui origini incerte ne danno connotazioni diverse: una di queste ritiene che sia di origine brahamitica in onore della dea e degli antichi spiriti dell'acqua; un'altra versione ritiene che la festa sia in onore della dea Khongkha o Ganga; altri credono che il rituale sia un omaggio all'impronta del Buddha lasciata sulla riva del fiume Narmada; mentre altri dicono che è un tributo a Phra Uppakhut, uno dei grandi discepoli di Buddha.
La cerimonia viene comunque fatta risalire al 13° secolo nell'antico regno di Sukhothai, ad opera della regina Nang Noppamas.
Loy significa "galleggiare" e un krathong è una coppa, ornata di fiori, fatta in genere con una foglia di banano. Questa festività non è prettamente buddhista ma si crede che i kratong galleggianti portino fortuna.
Al sorgere della luna, durante la notte di plenilunio del dodicesimo mese lunare, solitamente in novembre, i krathong vengono depositati dolcemente sull'acqua dei fiumi, dei canali, dei laghi e degli stagni, con piccole candele e bastoncini di incenso accesi, che nel buio della notte creano una meravigliosa e delicata scenografia.

Il loro compito è quello di scacciare la malasorte e prospettare un felice futuro. Si ritiene che le coppie che depositano assieme un Krathong vivranno lungamente felici.
Solitamente nei Krathong viene anche depositata una monetina per aumentarne i buoni auspici.
Ad aumentare maggiormente la spettacolarità della festa, in questa notte vengono fatte volare anche innumerevoli lanterne di carta contenenti una fiammella accesa che si innalzano nel cielo fino a confondersi con il luccichio delle stelle.
LUPPOLO

U2 - Elevation






martedì 27 novembre 2012

                                                      rune                         ingwaz  il dio ing                  
                                                        rune                           laguz acqua (leccio)         
                                                  rune                         mannaz uomo                           

 
Innanzitutto ringrazio di tutto cuore i gentili signori di cui non conosco nè il nome nè tantomeno il sito che hanno messo a disposizione questa simpatica immaginina. Confido che essi non si riferissero a Miramagia ma il concetto è sempre quello . . .
Mi ricordo come fosse ottobre . . . l'aggiornamento di ottobre, quando in chat generale qualcuno a caso mi scrisse 'vado a vedere nel mondo bucaneve quanti insulti ci sono in previsione dell'aggiornamento di domani' e tutto sommato giocare a fare i maghi serve a qualcosa: la vigilia ci furono solo previsioni drammatiche che non hanno disatteso le aspettative.
Giusto una settimana fa postai un aritcolo con l'immagine delle anteprime di un aggiornamento prossimo futuro che nel server italiano risultava ancora a data da destinarsi: l'Oracolo di Menfi predisse eventi apocalittici e, con il senno di poi, come fare a non dargli torto?
E come al solito QUESTA PAGINA FA IL PICCO DI ASCOLTI, grazie tante ai programmatori che non mancano mai di fornirci un meraviglioso disservizio che ci reca fama, onore e gloria.
Ci reca anche due maroni che da quanto girano mi sembra di essere un overcraft, ma questa è un'altra storia . . .
Come tutti avranno notato in alto a sinistra della pagina ci sono le regole del blog quindi mi tratterrò a difficoltà dal proferire oscenità e ingiurie, ai posteri l'ardua sentenza, e mandiamo tutti la letterina a Babbo Natale confidando che a qualcuno giunga la Telematica Illuminazione e possa per miracolo guarirci tutti dai Mali del Server.
Si oganizza pellegrinaggio alla Travian, accettiamo prenotazioni e ortaggi da lancio.



LUPPOLO
80's


Queen - I Want To Break Free







erano le 14.13 quando ho cercato di entrare in gioco
ora il mio orologio segna le 15.20 e sto ancora qui a fare il solitario di carte mentre aspetto che si carichi -.-


Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






Miti e Leggende
Sedna, Signora del mare (parte 3)
(Eskimesi Centrali)




Ormai la povera Sedna non poteva più aggrapparsi e, scivolando lungo il fianco dell'imbarcazione, sprofondò nel mare. Risucchiata dai flutti la fanciulla s'inabissò fino a raggiungere il fondo, dove si trasformò in uno spirito. Per questo noi la chiamiamo "Colei-che-è-in-basso-nella-profondità-del-mare".
Intanto Procellaria, credendo che Sedna fosse annegata, ritornò alla sua abitazione ponendo fine alla violenta burrasca. Passato il pericolo il padre si rese conto di quale crudeltà avesse compiuto; afflitto da un atroce rimorso, fece ritorno a casa, su quella riva solitaria dove aveva vissuto felice con sua figlia per tanti anni. Tormentato da un bruciante senso di colpa che mai lo abbandonava, egli finì per giacere sulla riva del mare, in prossimità dell'onda che si ritrae. Solo una misera pelle lo ricopriva e, quando giunse l'alta marea, l'acqua crebbe ed egli fu travolto dalle onde che lo spinsero giù in fondo al mare. Là egli vive tuttora e noi lo chiamiamo "Padre-della-donna-dell'abisso".
Così, nelle profondità dell'oceano, finirono per ritrovarsi la figlia e il padre. presto giunse anche il cane che era stato il primo marito di Sedna ed era annegato tempo prima. Da allora i tre vivono come spiriti nell'abisso. Lì Sedna, la madre di tutti gli animali marini, ha il suo regno: Adlivun, il paese dei morti. Il cane fa da guardia alla sua grande casa, impedendo l'accesso. Solo i grandi sciamani possono passargli accanto senza timore. Il padre giace all'interno, coperto solo di una pelle di tricheco, così come si trovava quando fu travolto dalle onde sulla battigia.
Egli è ancora tormentato dal rimorso e per questo è sempre di malumore e aggredisce tutti coloro che entrano nella divina dimora subacquea. Il suo compito è infatti quello di punire coloro che hanno osato trasgredire gli antichi precetti, le eterne norme che regolano la vita degli eskimesi. Ma soprattutto egli non ha misericordia per coloro che si macchiano della vergognosa colpa dell'amore peccaminoso, unendosi alle mogli mestruanti. tutti i trasgressori devono osservare un lungo anno di dura penitenza e di purificazione: solo dopo, mondi dei loro peccati, potranno entrare finalmente nel paese dei morti e accedere al regno di Sedna, padrona e Signora del mare.
Grazie, grazie e ancora grazie.
Grazie per averci tempestivamente avvisati, come sempre l'efficienza teutonica non si smentisce mai:




Antica saggezza veneta

Chi vol inganar 'l so vissin,
meta l'ulivo grosso, e 'l figher  picinin.
Chi vuole ingannare il suo vicino,
pianti un ulivo grosso e un fico piccolino.

Detti della vendemmia:

Chi lo beve no' lo magna.
Chi lo beve non lo mangia, in un vigneto fitto non c'è spazio per altri frutti.

No' sta darme e no' sta tocarme,
co mi son moea.
Non bagnare, non concimare e non potare
quando io son molle.
(è la vite che parla)

Fame puareta, che te farò sior.
Fammi povera, ch'io ti farò ricco.
(s'intende nel potare le viti)
LUPPOLO


Brandi Carlile - What Can I Say


lunedì 26 novembre 2012

LUPPOLO
80's

Survivor - Eye Of The Tiger







Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






La Storia
L'America prima del 1492 (parte 7)

Il Sud-ovest


Paesaggio tipico del Sud-ovest
Il Sud-ovest è la prima area del Nord America in cui venne praticata l'agricoltura su larga scala. Circa 3500 anni fa, le donne del New Mexico ricevettero dei nuovi semi dalle vicine tribù del Sud. Si trattava di semi di mais, coltivati dalle tribù indiane del Messico centrale già dal 5000 a.C. Nel corso dei secoli, il mais divenne parte integrante della dieta dei popoli sud-occidentali finché, 3000 anni fa, questi popoli ottennero i semi di piante di fagioli e di zucca dalle vicine tribù del Sud. Il mais ha bisogno di molto lavoro da parte dell'uomo per essere coltivato, per cui gli indiani (principalmente le donne) selezionavano il mais e le altre varietà di piante la cui coltivazione si adattava meglio all'ambiente in cui vivevano. Una volta formata la triade composta da mais, fagioli e zucca, gli indiani del Sud-ovest iniziarono a conservare scorte di cibo che consentirono loro di stabilirsi in villaggi permanenti. Mai, fagioli e zucca divennero noti come le "tre sorelle" della dieta degli indiani di tutto il continente. Le tre coltivazioni procedevano bene insieme e venivano quindi intraprese contemporaneamente su piccole colline, con il mais in cima. Le piante di fagiolo  reintegravano l'azoto sottratto al terreno dal mais, l'azoto fertilizzava il mais e le piante di fagioli crescevano lungo gli steli del mais. Le piante di zucca e le loro foglie ricoprivano il suolo alla base delle piante di mais, impedendo la crescita di erbacce. Questi alimenti erano anche ottimi se consumati insieme perchè i fagioli aumentavano il valore nutrizionale del mais grazie al rilascio di lisina, un amminoacido fondamentale per la salute.
Una donna Hopi prepara del cibo secondo
la tradizione dei coltivatori del Sud-ovest,
1922 ca.
Nelle regioni montuose al confine tra il New Mexico e l'Arizona, i Mogollon coltivavano il mais e la zucca. Inizialmente vivevano in piccole case, costruite in parte sottoterra, poi costruirono abitazioni a più vani, sopraelevate rispetto al terreno. Per trasportare e conservare il cibo, i Mogollon usavano dei cesti e intorno al 200 iniziarono a produrre vasi d'argilla nel tipico stile Mimbres, con dipinti neri su sfondo bianco. Intorno al 500, le ceramiche erano diffuse in tutto il Sud-ovest. La cultura Mogollon, tuttavia, scomparve intorno al 1100 e venne assorbita da quella degli Anasazi.
L'agricoltura richiede acqua, per cui gli indiani che vivevano nelle zone aride del Sud-ovest dovevano stanziarsi in prossimità dei fiumi o trovare il modo di trasportare l'acqua ai campi. Intorno al 500 d.C gli Hohokam, la cui cultura si sviluppò nell'Arizona sud-occidentale per poi diffondersi altrove, costruirono canali d'irragazione lunghi fino a dieci miglia per convogliare la pioggia e l'acqua dei fiumi fino ai villaggi. Erano capaci così di produrre ben due raccolti l'anno di mais, fagioli e zucca in un'area in cui scarseggiavano le piogge. La rete di canali consentiva di trasportare l'acqua per centinaia di miglia, liberando così gli Hohokam dalla dipendenza dal vicino fiume Gila. 
Villaggio Hopi in Arizona, 1913 ca.
Gli Hohokam intrattenevano stretti rapporti commerciali con il Messico centrale. Infatti, influenze messicane sono rintracciabili nell'architettura e nei reperti di questa civiltà. Grazie al commercio questa tribù riuscì a impossessarsi  di oggetti provenienti dalle pianure e dalla California. Snaketown - il loro villaggio più grande, nelle vicinanze dell'odierna Phoenix, in Arizona - vantò una popolazione di circa 600 abitanti per più di 1200 anni. Tuttavia, la cultura Hohokam scomparve intorno al 1300 a causa di una prolungata siccità o, forse, di un aumento della salinità dell'acqua.
Una nuova civiltà nota come Anasazi (in Navajo il termine significa gli "Antichi"), istruita probabilmente dagli Hohokam sulla pratica dell'agricoltura, si sviluppò nella regione dei Four Corners, dove s'incontrano i territori di New Mexico, Arizona, Utah e Colorado.


(fine prima parte)

Le fate nella tradizione veneta

Le fate della tradizione non hanno niente a che fare con quelle delle fiabe: sono le anime delle donne morte di parto, che appaiono di notte vestite di bianco lungo i corsi d'acqua intente a lavare e stendere panni cantando bellissime canzoni. Ricordano da vicino quelle donne vestite di bianco che a Venezia si evocavano la notte dell'Epifania o di San Giovanni preparando loro una mensa imbandita in una stanza addobbata di bianco. Le fate potevano dare ai mortali doni meravigliosi e portarli a cogliere erbe magiche nei vari campi della citta`, ma guai a mettere in tavola coltelli e forchette, perche` potevano diventare armi terribili nelle loro mani.
LUPPOLO
COUNTRY

The Boss Hoss - My Country