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martedì 18 dicembre 2012



Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






Miti e Leggende
Coyote e Volpe Argentata creano il mondo
(parte 1)
(Achomawi)

Il motivo della creazione dal nulla (creatio ex nihilo) è riccorrente nei miti indiani sull'origine del mondo: il Creatore opera attraversa la sola forza del pensiero e della volontà. Talvolta, come nel caso del mito che segue, il Creatore è inteso come un'entità duplice, diviso in due distinte figure demiurgiche che,  quando non entrano in conflitto, collaborano all'atto creativo.


In origine non c'era che acqua. Non c'era la terra, non c'era il mondo; solo acqua; nuvole e nebbia. Dappertutto si espandeva una specie di nebbia, uno strano miscuglio di acqua e spuma, una spessa coltre di densa fumosità che rendeva l'atmosfera primordiale grigia e brumosa.
In quell'immensa e gelida foschia che avvolgeva l'universo primordiale prima della creazione, si aggirava, alla deriva di un cosmo evanescente e misterioso, Volpe Argentata: l'unico essere vivente che abitasse in quell'immensità vacua e indistinta. Forse Volpe Argentata era nato proprio dalle brume o forse era sempre esistito, come quella nebbia nella quale egli vagava in completa solitudine, pensando e sognando.
Camminava nella foschia fra le nuvole e si sentiva molto solo. In quel cielo sconfinato, in quelle bianche nebulosità ora dense e vaporose, ora trasparenti e rarefatte, non vi era un'anima viva che potesse fargli compagnia. Parlava con se stesso ed era molto inquieto, un senso di sconforto e di solitudine lo rendeva molto triste: come avrebbe voluto incontrare qualcuno!
<<Come farò?>>, si chiese Volpe Argentata pensando e sperando, con tutte le forze, di incontrare qualcuno.
E cercava per ogni dove, ansioso di scorgere nella foschia le tracce di una presenza amica, ma solo il suo pensiero gli faceva compagnia, solo con i suoi sogni poteva dialogare.
Per consolarsi di quella tristezza Volpe Argentata incominciò a cantare e il suo canto si levò come un disperato lamento di solitudine andando a spegnersi in quell'aria densa e pesante.
<<Voglio incontrare qualcuno!...come vorrei incontrare qualcuno!>> cantò, mentre continuava a scrutare nell'ombra a mano a mano che avanzava nella nebbia.
All'improvviso, come per magia meravigliosa del suo canto o per la forza del suo desiderio e la potenza del suo pensiero, da una nuvola che sie era appena formata in quel cielo apparve Coyote.
Fu così che camminando nella nebbia Volpe Argentata incontrò Coyote. <<Lo dicevo io che avrei incontrato qualcuno!>>, gridò esultando per la gioia. Coyote invece non sembrava sorpreso da quell'incontro e in un primo momento, non gli rivolse la parola. Fu Volpe Argentata a rivolgersi a lui per primo. <<Dove stai andando?>> gli chiese. <<Dove vai tu, piuttosto>> replicò Coyote, <<perchè vai avanti e indietro fra le nuvole, senza meta in giro per la nebbia?>>
<<Perchè sono in pensiero>>, rispose Volpe, <<mi sento inquieto e preoccupato e per questo me ne vado in giro, passeggiando qua e là in cerca di qualcuno.>>
<<Anch'io sto vagando>>, disse Coyote, <<anch'io mi sento inquieto.>> 
<<Lo sapevo che avrei incontrato qualcuno, ne ero sicuro!>> esultò Volpe; poi aggiunse: <<Perchè non ci facciamo compagnia e andiamo in giro insieme? In due, si sa, è sempre meglio. È bello per due persone viaggiare insieme, non credi?>>

(fine prima parte)

2 commenti:

  1. Ciao, potresti darmi l'indicazione bibliografica del testo da cui hai tratto il racconto, sto facendo una tesi sulla volpe nei racconti tradizionali e sarebbe molto importante saperne di più su questo racconto in particolare.
    Grazie mille
    Giulia

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  2. È un libro di Dee Brown e il titolo è : Attorno al Fuoco-Racconti degli Indiani d'America

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