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mercoledì 4 aprile 2012

Racconti e leggende dall'Alto Adige



Il grande stregone Hans Kachler


Brillava ancora il sole sul piccolo e ridente paese di San Valentino quando un cupo servitore usciva mestamente dalla porta di casa per imboccare la strada principale. Chi lo incrociava volgeva lo sguardo in basso con timore mentre altri, più lontani, mormoravano sottovoce per non farsi udire: “Guarda, è Hans Kachler. Scommetto le mie venti vacche che sta andando sullo Sciliar a una festa con le streghe se non, addirittura, col diavolo in persona...”.

E si, bambini miei, i paesani avevano proprio ragione: sotto quelle spoglie di servo si nascondeva il grande stregone Hans Kachler, capace di strabilianti magie e dotato di forza sovrannaturale.

Pensate che, quando Hans si trovava sullo Sciliar, gli era sufficente spiccare un gran balzo dalla cima della montagna per atterrare sul balcone di casa e sedersi a tavola giusto in tempo per il pranzo.
Un giorno poi, in un momento di ira, sollevò l’immenso Tchanstein e lo scagliò giù dalla punta più alta del Petz fino all’Alpe di Siusi. Infatti, ancora adesso si può ammirare in mezzo ai prati una roccia alta come una casa - il Tchanstein appunto - sulla quale cresce un bellissimo larice.

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