La morte fa parte del ciclo naturale: secondo gli elfi ogni
morte, quando essa avviene, è vista come qualcosa di insindacabile e divino.
Per questo motivo non disprezzeranno MAI la loro vita (auto-lesionandosi,
commettendo imprese impossibili o suicidandosi) e cercheranno sempre di
preservare la vita quando è in loro potere farlo.
Ogni elfo sa, però, che ad una vita segue una morte, e ad ogni morte una rinascita di una nuova vita.
Gli elfi solitamente non muiono di vecchiaia, ma semplicemente si stancano della vita nelle terre popolate da tante razze e cercano la solitudine o la comunione con altri che ormai stanno volgendo al termine della vita come loro, dopo secoli passati con gli altri popoli. Questo luogo dove tutti gli elfi vanno a passare le ultime fasi della loro vita si chiama Arvanaith.
Quando invece un elfo è preso da morte non di vecchiaia (a causa di una malattia di origine divina o per un combattimento od altro) si celebra un rito solenne che possa dare pace allo spirito tormentato del giovane elfo.
Ogni elfo sa, però, che ad una vita segue una morte, e ad ogni morte una rinascita di una nuova vita.
Gli elfi solitamente non muiono di vecchiaia, ma semplicemente si stancano della vita nelle terre popolate da tante razze e cercano la solitudine o la comunione con altri che ormai stanno volgendo al termine della vita come loro, dopo secoli passati con gli altri popoli. Questo luogo dove tutti gli elfi vanno a passare le ultime fasi della loro vita si chiama Arvanaith.
Quando invece un elfo è preso da morte non di vecchiaia (a causa di una malattia di origine divina o per un combattimento od altro) si celebra un rito solenne che possa dare pace allo spirito tormentato del giovane elfo.
Con questo post finisco la parte riguardante gli elfi.
Domani inizierò a raccontarvi della grande famiglia
dei Folletti! Restate con noi!
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