Buon Sabba a tutti amici e amiche che continuate a seguirci. Siete pronti/e, stanotte a danzare?
Calendimaggio o Beltane (Notte del 30 aprile su 1 maggio) - La porta
sottile della fertilità.
La Dea incontra il Dio |
Con questa festa celebriamo la fertilità. Il rituale del sabba non deve
servire solo per l'elevazione spirituale, ma anche per la richiesta e la
celebrazione dei beni e dell'abbondanza che la terra ci offre. E' una
festa di prosperita'; qui la Dea incontra il Dio, fecondando cosi' la terra, i
cui frutti si raccoglieranno nell'estate. Viene anche chiamata notte di
Walpurga. Qui si bruciano secondo
alcune tradizioni, i rami di abete conservati da Yule.
Un'antica tradizione nord-europea, vuole in questo giorno
il ballo del palo di maggio. E' una alta pertica a cui sono legati nastri rossi
e bianchi, intorno a cui si danza, tenendoli per mano ed avvolgendoli lungo il
palo. Questa danza propiziava la prosperita' e la crescita.
Questa festa di gioia, fertilita', fecondazione e
concepimento, e' stata bollata come demoniaca dalla cristianita'. Non essendo
stato possibile sovrapporla ad una importante celebrazione cattolica, come e'
successo per Samhain o Calenda il 31 ottobre, nel tentativo di scalzare la
religione pagana, ed essendo riconosciuta importante da tutte le culture e
tradizioni, allora e' stata stravolta, diventando sinonimo di depravazione,
malvagita', ritualita' malefiche e compagnia bella...
Il Ballo del palo di Maggio |
Provate a immaginarvi un raccolto di mele,
senza che il fiore abbia potuto trasformarsi in frutto... E il significato
della festa e' proprio questo, l'unione della natura maschile e femminile, al
fine del concepimento e del perpetuarsi della vita, di ciclo in ciclo.
I rituali popolari del Maggio propiziavano la riconciliazione con il pieno rifiorire
della natura, con la vitalità e la passione umana, ma erano necessari
innanzitutto per favorire l'abbondanza delle messi, la rigenerazione naturale e
la fertilità del terreno. Per la strega questo è anche il momento in cui è
giusto abbandonare le difficoltà affrontate nella fase oscura, per riuscire a
purificarsi completamente ed aprirsi alla vita.
Mentre Calenda segna l'inizio dell'inverno e della metà oscura dell'Anno,
Calendimaggio rappresenta il momento di transizione dalla prima alla seconda metà
dell'Anno, quella luminosa. La parola stessa Beltane, tradotta dal gaelico,
significa "i fuochi di Bel" questa festa era infatti celebrata in
onore del Dio Bel ( Beil o Belenos) il grande Dio della Luce e simboleggiava la
vittoria della luce sulle tenebre.
Biancospino |
Calendimaggio, come Calenda, è un momento particolare, in cui il nostro
mondo e gli altri mondi si incrociano, donandoci la possibilità di entrare in
contatto con spiriti e Fate. Pianta sacra di questa festa è infatti il
Biancospino, strettamente connesso al mondo delle Fate che, secondo la
leggenda, abiterebbero nella pianta stessa. Il Biancospino è l'albero della
speranza, del piacere e della protezione; il tabù che proibiva di tagliarne i
rami e di portarli in casa era annullato tradizionalmente alla vigilia di
maggio.
I falò rituali venivano accesi a coppie rappresentando la congiunzione
maschile e femminile e propiziando la fertilità, la "coniunctio".
Emblema di questi incroci fra i mondi e dell' unione fra maschile e femminile,
è la croce decussata, cioè la X, due triangoli aperti, uno sopra l'altro,
simboleggianti lo scambio e l'apertura tra le dimensioni che avviene in questo
sabba. Ma la X rappresenta anche la moltiplicazione e quindi la fertilità, i
semi piantati a calenda sono diventati alberi bellissimi che adesso si
ricoprono di frutti. Usanza diffusissima era quella di portare nelle piazza del
villaggio un grande albero (di chiara simbologia fallica) e di adornarlo con i
frutti della terra.
L'appendere frutti e vivande era un gesto di ringraziamento alla divinità,
ma era anche basato sul concetto di magia simpatica, a cui teneva molto il
contadino, per il quale il simile produce il simile. Queste tradizioni
derivavano con ogni probabilità dall'area nordico-celtica dove il culto arboreo
era molto diffuso, ma le ritroviamo anche nelle tradizioni romane dei floralia
quando nei calendi di maggio, dopo aver ballato e cantato, si propiziava
l'abbondanza con rituali a sfondo orgiastico.
I Falò di Beltane |
L'albero dell'anno precedente veniva bruciato danzando e "facendo il
giro tre volte verso sud"; i campi venivano cosparsi di queste ceneri che
avevano valore esorcizzante e fertilizzante. L'uso di accendere i falò,
saltarli o condurre il bestiame tra le fiamme era comune in tutta Europa, come
le gare di corsa con le torce accese nei campi e nei pascoli. Il fuoco quindi
sia sottoforma di falò che di torcia o di cenere è un mezzo che assicura la
prosperità agli uomini, ai campi e agli animali, propiziando la crescita e la
fertilità ma anche allontanando pericoli e calamità. Anche oggi la preghiera è
così viva: la regina di maggio, adornata di corone di biancospino, e il panico
signore dei boschi saltano sul fuoco benedicendo con amore e spirito creativo.
E anche oggi a Calendimaggio i fuochi scaldano la pelle delle streghe, i cuori
di seta si riempiono di luci, si danza senza posa e negli occhi ride l'arte di
amare.
Buon Sabba a tutti :)
RispondiElimina"La Dea incontra il Dio"... Molto esplicativo, direi...
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