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giovedì 12 aprile 2012


Buongiorno amici...Oggi ritorniamo a parlare di Elfi e più precisamente degli Elfi della Luce 

Secondo alle antiche credenze nordiche ,queste creature semidivine sono legate intimamente agli elementi della natura come l’aria e l’acqua e abitano in un luogo chiamato “Alfheim”, da “la casa degli elfi”, che si trova in cielo e rappresenta, se vogliamo, quello che per un cristiano è il Paradiso.
Il loro nome nelle antiche lingue nordiche è Ljosalfar.
Le creature luminose dell’Edda sono, più alte e più belle degli esseri umani (ma possono assumere forme diverse). Hanno capelli scuri ed occhi grigi, come il magico mantello che li rende invisibili.
Molti di loro possiedono l’arcano potere di profetare il divenire e hanno poteri sovrumani e, se consultati, possono dare risposte sibilline ma anche, in certe occasioni, preziosi consigli che salvano la vita degli uomini. Generalmente sono di natura benigna, anche se quando si ha a che fare con queste magiche creature e sempre bene mantenere qualche sospetto e timore sul loro comportamento nei nostri confronti. La loro patria è avvolta in una coltre di fitto mistero, può essere in ogni luogo o, meglio, in certe occasioni può apparire improvvisamente come una “porta” mediante la quale si accede al loro mondo incantato. La loro è una dimora luminosa, donata degli Dei a Freyr come regalo per il primo dente : essa sorge ai confini di Asgard, nei pressi del castello alto 50 piani dove si raccolgono le forze che combatteranno il mondo oscuro quando sarà il Tempo Promesso.
Dal loro reame gli Elfi della Luce aiutano a rasserenare il cielo, a far tornare il bel tempo dopo il temporale, a far spuntare l’erba sulla terra e a favorire la produzione e la prosperità delle piante.
Il loro aspetto è leggiadro, vestono con abiti bianchi, semitrasparenti, sono amanti della musica e della danza e nelle notti serene scendono sulla terra e sui prati in fiore a intrecciare balli e danze e cortei fatati, dileguandosi alle prime luci dell’alba e al mattino le loro piccole orme appaiono ancora su piccoli sassi incisi
che il popolino chiama “mulini degli Elfi”.

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