L'ottava zolla
Villa San Remigio, situata sul colle della Castagnola a Pallanza, uno dei centri abitati che costituiscono il comune di Verbania, gode di una meravigliosa vista sul Lago Maggiore. Situata all'interno di una grande parco, tra fiori e statue antiche, la villa è delimitata a sud dalla piccola chiesa romanica di San Remigio (XII secolo) che da il nome alla villa.
Varcati i cancelli di questa splendida dimora ci si addentra alla scoperta di un mondo di suggestione ed emozioni. Costruita nei primi anni del '900, questa villa rappresenta il frutto della passione di due innamorati che qui vollero creare "il giardino del sogno": il marchese Silvio della Valle di Casanova, poeta e musicista napoletano, e Sofia Browne, pittrice irlandese.
I due coniugi, ispirandosi alle grandi ville italiane rinascimentali e barocche, vollero creare un luogo dove forme artistiche e bellezza della natura potessero convivere in piena armonia.
Dopo il loro matrimonio, avvenuto nel 1896, coronarono il comune sogno di gioventù trasformando in villa il vecchio chalet fatto costruire dal nonno, Peter Browne, e riplasmando sapientemente il parco che divenne immagine e rifugio dei loro stessi sentimenti.
Attorno alla villa di stile barocco napoletano vennero modellati ampi terrazzi a giardino; più oltre si lasciò spazio ad estese aree a prato contornate da maestose piante esotiche; il bosco, pur mantenuto nella sua forma naturale, si arricchì di rari
esemplari botanici.
Il
parco rappresenta così una sorta di “storia dei giardini” dove i
giardini, nei vari stili, all’italiana, all’inglese, medievale, il bosco
e il frutteto, si rincorrono e sfumano gradatamente l’uno nell’altro
formando un tutt’uno di eccezionale armonia.
La lettura del parco di Villa San Remigio non è facile né riconducibile ai canoni classici dell’architettura: il giardino è di fatto il frutto del gusto eclettico, dell’origine anglo-italiana, della creatività e dei personali sentimenti che i suoi ideatori seppero esprimere in modo irripetibile.
Scalinate, viali e stretti passaggi, tra improvvisi scorci di panorama sul magnifico lago, immettono nel giardino delle Ore, ricordo del felice tempo passato, nelgiardino della Letizia, colorato e vivace omaggio alla felicità nel giardino della Mestizia, ombrosa rappresentazione della malinconia, nel giardino delle Memorie, simbolo della nostalgia del tempo passato, e nel giardino dei Sospiri, magica culla dove l'anima si fonde con l'ambiente circostante. Senza dimenticare l'atmosfera raccolta, ispiratrice di meditazioni, dell'Hortus Conclusus, dove sorge la chiesetta romanica di San Remigio.
Pregevoli sono anche le statue, le decorazioni e gli ornamenti che arricchiscono questo parco fatto di piante maestose e variegate essenze, alcune anche rare.
La storia umana dei due creatori del giardino è una delle trame narrative che ci consentono di comprenderlo, e di decifrarne i motivi psicologici e sentimentali alla base della loro realizzazione comune. Il primo livello di comprensione del giardino, infatti, è offerto dalle vicende personali di due anime idealmente unite in un progetto speciale. Come suggerito un secolo prima da Stendhal per il paesaggio del lago, anche il giardino di Villa San Remigio si comprende con il cuore perché esso è la rappresentazione di una storia d’amore fatta materia vegetale e minerale.
Mediante una serie di decifrazioni simboliche, sostenute da suggestioni emozionali non immediatamente enunciate, in questo giardino si legge il racconto della vita di due sposi, sensibili e molto colti, vissuti in un continuo altalenare fra il desiderio di partecipare alle vicende culturali e sociali esterne alle mura della loro casa e quello di isolarsi in un mondo appositamente costruito per dare corpo ai loro sogni comuni, iniziati sin dall’infanzia. Il loro giardino è la rappresentazione tangibile di una promessa reciproca fatta in giovane età, e la materializzazione di un sogno vissuto insieme per lunghi anni.
I momenti importanti vissuti dalla coppia di sposi-artisti sono evocati in una successione di spazi che ripercorrono, raccontandola con la materia vegetale e con l’architettura, la Storia del Giardino della cultura occidentale così come la si potrebbe leggere in un libro.
Il giardino rinascimentale italiano, alcuni particolari decorativi ispirati al giardino classico francese, i movimenti sinuosi del giardino barocco, l’hortus conclusus quale origine del giardino, la natura apparentemente non trasformata del giardino paesaggistico, il bosco come riferimento all’ambiente primordiale non manomesso dall’uomo, sono tutti rappresentati nel giardino dei marchesi Della Valle di Casanova mediante suddivisioni interne, ognuna spazialmente e stilisticamente compiuta in se stessa e identificata con una precisa denominazione.
La successione dei diversi stili di giardino, e soprattutto i nomi loro assegnati, ci offrono il livello di comprensione di questa complessa opera paesaggistica, ovvero quello della sollecitazione emozionale.
La successione dei diversi stili di giardino, e soprattutto i nomi loro assegnati, ci offrono il livello di comprensione di questa complessa opera paesaggistica, ovvero quello della sollecitazione emozionale.
Questo giardino mi è molto caro e pieno di ricordi,da giovane ho lavorato come giardiniere e vissuto al suo interno per un anno e mezzo e ricordo con nostalgia le passeggiate nelle notti serene di luna piena per gustare l'atmosfera di un giardino ideato per cogliere le luci , le ombre , le sfumature e l'emozioni create dalla luce della luna,pochi conoscono questo particolare che non trovi nelle recensioni...... S.Remigio è un posto incantato:)
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