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venerdì 4 maggio 2012

Animali e pensiero magico - Il cane

Nessun altro animale più del cane può rappresentare la fedeltà e l'affetto verso l'essere umano. Nell'antichità il cane era il compagno e la guida degli uomini nella vita e nell'Aldilà, probabilmente grazie al suo fiuto e udito straordinari che lo ponevano in una sfera ulrasensoriale. In Giappone aveva la capacità di scovare i fantasmi, mentre presso gli Incas i suoi gemiti annunciavano la morte di un parente. I cani bianchi venivano sacrificati per intercedere presso le divinità. 
Xolotl
Il cane è stato, poi, rappresentato nell'arte funeraria romana proprio per la sua estrema fedeltà e nella civiltà precolombiana Maya fungeva da guida spirituale oltre la morte. Anche in Asia si credeva che il cane potesse accompagnare i morti nel mondo degli spiriti e per tale ragione si gettavano i cadaveri ai cani. Le divinità cinocefale, tuttavia, giocavano un ruolo piuttosto negativo come Anubis in Egitto e Xolotl nell'America precolombiana, ma ancor peggio era per i feroci cani servi delle divinità del mondo sotterraneo come Yama in India o Ade in Grecia. I cani figurano altresì nel'iconografia come compagni delle divinità supreme come il dio vedico Indra, o come la dea della guerra e della caccia celtica Epona. Generalmente, comunque, il cane e tutti i canidi come il coyote, lo sciacallo e il dingo, sono degli eroi intelligenti e utili all'uomo.

Anubi
Per preparare una mummia egizia all'aldilà, il prete indossa la maschera dello sciacallo Anubi, dio della morte e delle cerimonie funebri. Il filosofo greco Diogene e i suoi discepoli furono chiamati cinici, dal greco kunikos - relativo al cane, e parimenti i domenicani erano detti 'dominicanes' cani del Signore, per la loro tenacia nel difendere la fede cristiana. Nel buddhismo cinese il cane-leone Fo è il guardiano della legge, il 'dhamma' in lingua pali o 'dharma' in sanscrito.

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