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lunedì 26 marzo 2012



  
Le Janas o le Fate delle rocce, sono descritte come una specie di piccolissime fate che vivevano in buchi scavati nelle rocce (le cosiddette domus de janas). Uscivano solo di notte, affinché i raggi del sole non rovinassero la loro candida pelle. Quando, nelle notti senza luna, si spostavano per andare a pregare presso i templi nuragici, erano costrette a percorrere sentieri ripidi e ricoperti di rovi. Per evitare le spine, le Janas diventavano luminose: questo chiarore segnalava la loro presenza.
Erano specializzate in ogni tipo di lavoro domestico: tessevano splendide stoffe e preparavano un pane più leggero dell'ostia.
Secondo la leggenda, possedevano telai d'oro, setacci per la farina fatti d'argento. Ma non solo: esse custodivano un immenso tesoro, fatto di oro, perle, diamanti. A difesa di queste ricchezze erano poste le cosiddette muscas maceddas, orribili creature con testa di pecora, un occhio solo al centro della fronte, denti aguzzi, ali corte e, sulla coda, un pungiglione velenoso.
Le muscas si trovavano nascoste dentro una cassa, mischiata a tante altre contenenti il tesoro. Poiché nessuno osava rischiare di aprire la cassa sbagliata, liberando così i terribili insetti, il tesoro da sempre era e rimaneva di proprietà delle Janas.
Le Janas accompagnavano il loro lavoro con un bellissimo canto: la melodia si spandeva nell'aria e nelle notti silenziose dava conforto ai viandanti solitari.
Le tombe preistoriche, scavate nella roccia 5-6000 anni fa, diffusissime in Sardegna, sono chiamate domus de Janas (case delle Janas).


Le fate del muschio, secondo qualcuno, fanno parte della famiglia delle Fate della terra.
Il muschio si sa, è presente nei boschi, sopratutti sui tronchi esposti a nord, ma anche sui massi. Di muschi ce ne sono numerose tipologie, vi sono quelli bassi e vellutati, quelli un po’ più alti, che sembrano merletti e quelli punteggiati da fiorellini bianchi.

Secondo la leggenda, a tessere le tante varietà di muschi sono delle meravigliose fanciulle-fate che utilizzavano un preziosissimo filo verde: il nome è Fanciulle del Muschio.

Queste splendide fatine, vivono nelle grandi foreste, nelle Alpi Orientali, ma anche su tutto l’arco alpino e prealpino. Sono descritte come fanciulle bellissime, con occhi ridenti e luminosi e la pelle chiara, quasi diafana, indossano abiti verdi, o marroni, intessuti con un magico filo di un colore simile a quello delle foglie o del tronco, sono assai riservate, e spesso invisibili agli occhi umani.
Secondo la leggenda, la loro vita, come quella delle Driadi, è legata all’albero su cui dimoravano, ci sono state testimonianze di Fanciulle del Muschio che si resero visibili agli occhi dei taglialegna per chiedere loro che venisse lasciato in vita il loro albero, in caso contrario, sarebbero morte con lui.
Con queste si concludono le Fate della Terra. A chi toccherà domani? Restate con noi per scoprirlo! 

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