Le fronde raccontano
miti e leggende
ARGÒS LA NAVE CHE PARLA
Per compiere il viaggio venne costruita, con l’aiuto della dea Atena, la nave più veloce mai esistita, Argò “la rapida” . La nave aveva il dono della parola perché nella prua era incastrato del legno delle querce sacre di Dodona.
L’impresa degli argonauti aveva come scopo quello di recuperare il vello d‘oro, custodito ad Eete appeso ai rami di una quercia sacra protetta da un drago fiammeggiante. Il viaggio porta gli Argonauti in terre diverse e attraverso svariate avventure. Quando finalmente raggiungono la Colchide, il re Eete subordina la consegna del vello alla condizione che Giasone riesca a domare due tori dagli zoccoli di bronzo, che soffiano fuoco dalle narici e compia ulteriori gesta sovrumane.
Fu la nave stessa, urlante, ad intimare a Giasone, che tornava in patria dopo l’impresa, di recarsi dalla maga Circe che avrebbe purificato i due peccatori, Giasone e Medea, dall’assassinio di Apsirto.
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