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lunedì 27 maggio 2013

Gita in campagna
nel borgo di Casalbeltrame (NO)
Una grande corte e, intorno, caseggiati rurali in un armonico insieme che rimanda ai tempi in cui uomini e donne, padroni e salariati, animali e macchine si dedicavano al lavoro della terra: 
 è la sede del museo "'L çivel", un microcosmo dove si fondono la memoria e la cultura. L'amplissimo spazio è vegliato da una serie di 5 chiese, dalla più grande alla più piccola (qualcuno le ha simpaticamente definite chiese "matrioska"), 


in un'originale quinta architettonica. Ciò trova la sua ragione nella tradizione storica che vede Casalbeltrame sede di un'antica "mansio" templare




L'area nella quale sorge Casalbeltrame, per quanto le indagini storiche hanno consentito di appurare, risulta essere stata centro di permanenza di svariate popolazioni a partire già dall'anno 100 a. C.

L'inurbamento, la cui esistenza fin dall'età romanica è dimostrata dal rinvenimento di alcune lapidi di tale epoca, durante il Medioevo si legò strettamente alle vicende storiche della vicina Biandrate.



Verso il 1650, Casalbeltrame venne poi inglobato nel feudo dei conti De Silva, che lo mantennero fino all'abolizione del feudalesimo conseguente alla Rivoluzione Francese. Inoltre, all'inizio della seconda metà del XVII secolo,precisamente nel 1660, San Novello giunse in questa comunità cristiana della quale in seguito fu eletto santo patrono.
Già in epoca precedente al 1736, grazie all'acquisto del Duca di Savoia, che incluse nei suoi domini il Basso e l'Alto Novarese fino all'altezza del corso del Ticino, l'amministrazione del feudo di Biandrate, e con esso Casalbeltrame, passò sotto la real casa sabauda.
L'antica famiglia Gautieri, originaria della Contea di Nizza, si era trasferita in Piemonte nel 1684 e, acquistate alcune terre presso Casalbeltrame, vi aveva preso dimora, rendendosi nota anche altrove per l'eccellenza dei suoi membri, che si distinsero in molti campi delle scienze e della vita pubblica.
Sant'Apollinare, in fine, completa questo panorama di interessanti vestigia.
Si tratta di una delle più antiche mansioni templari di tutto il territorio piemontese, datato con certezza al 1174.



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