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domenica 12 gennaio 2014


Le fronde raccontano
miti e leggende


Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo.
Kahlil Gibran.

Terza parte


LECCIO
Si credeva avesse proprietà oracolari dato che aveva la capacità, come altre querce, di attirare i fulmini. Assunse con il tempo un carattere triste e cupo,infatti secondo i Greci con le sue foglie usavano incoronarsi le Parche.In Grecia (Arcadia) esisteva una foresta sacra alla dea Era dove crescevano lecci e olivi dalla medesima radice (Pausania). Un bosco di lecci, dimora della ninfa Egeria, si trovava nell’antica Roma ai piedi dell’Aventino
sempre nel città, sul Colle degli Indovini (Vaticano) si ergeva il leccio più antico della città che recava un’iscrizione in
caratteri etruschi.
PROPRIETA’
Le sue ghiande, dolci e commestibili, e servivano per la preparazione del pane di quercia.Nella Roma arcaica la corona civica originariamente, “era fatta di foglie di leccio, poi trovò maggior favore quella di foglie di farnetto, pianta sacra a Giove,e in alternativa quella di rovere:solo la ghianda fu mantenuta quale emblema di onorificenza, mentre la specie particolare usata era quella disponibile secondo i luoghi.”
MANDORLO
Simbolo di buon auspicio, fertilità e rinascita della natura dopo l’inverno.
MITO
Fillide, una principessa tracia,s'invaghì di Acamante, figlio di Teseo, sbarcato nel suo regno mentre navigava verso Troia. Al ritorno delle navi greche la fanciulla, dopo averlo atteso invano, morì disperata. La dea Era, impietosita, la trasformò in un mandorlo che
Acamante,giunto in ritardo, non poté fare altro che abbracciare, sconsolato.
PROPRIETA’
Anticamente si riteneva che la mandorla fosse un rimedio contro l'ubriachezza. Un medico,ospite 
abituale di Druso, figlio di Tiberio, sfidava chiunque a bere del vino senza ubriacarsi: e riusciva sempre a vincere la sfida.Ma un giorno fu svelato il suo segreto: egli mangiava mandorle amare prima di bere del vino.
Dalle mandorle si ricava un olio, ottimo protettivo cutaneo,ammorbidente e rassodante.
MELO
Simbolo negativo per Adamo ed Eva la mela diventa un simbolo positivo se associata alla Vergine Maria, raffigurando la nutrizione materna.Il melo è l'Albero simbolico della Conoscenza salvifica che conduce all'immortalità.
MITO
Il famoso “pomo della discordia”,ovvero la mela donata da Paride ad Afrodite (che promise al giovane la bella Elena, moglie di Menelao, come sposa) scatenò la guerra di Troia.Il melo compare nell’udicesima fatica di Ercole che consisteva nel cogliere i frutti d’oro di un melo dal Giardino delle Esperidi, dono di nozze di Gea, Madre Terra, alla dea Era, sposa di Zeus.
PROPRIETA’
La mela contiene, acqua,zuccheri, acidi organici, pectina,tannino, vitamine A, B2, PP,C. È rinfrescante e favoriscel'assimilazione del calcio.
MELOGRANO
Originario della Persia fu diffuso in Asia Minore e successivamente nei Paesi mediterranei. Era
consacrato ad Era, moglie di Zeus,e ad Afrodite, dea dell'amore.Il suo frutto di colore rosso é ricco di semi e
considerato simbolo di fertilità e morte.I Romani erano soliti ornare il capo delle spose con rametti della pianta per augurare loro attesi frutti.
MITO
Un mito lo fa nascere dalle gocce del sangue di Dioniso
mentre veniva ucciso dai Titani per ordine della gelosa Era.Secondo un altro mito era legato a Persefone o Proserpina che rapita dallo zio, il dio Ade, mangiò alcuni grani del frutto, ignara che chi mangiava i frutti degli inferi era costretto a rimanervi per l’eternità. La madre Demetra, dea della fertilità e dell’agricoltura,disperata per la perdita della figlia, impedì la crescita delle messi e impose un lungo inverno sulla terra. Zeus intervenne raggiungendo un accordo: Persefone avrebbe trascorso sei mesi con il marito negli inferi e sei mesi con la madre sulla terra, che con gioia accoglieva il periodico ritorno di Persefone sulla Terra,facendo rifiorire la natura in primavera ed in estate.
(a cura di Beatrice Orsini. Per
approfondire: A. Cattabiani,
Florario: miti, leggende e simboli di
fiori e piante, Milano, Mondadori,
ed.1998)

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