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sabato 22 dicembre 2012



Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America





Racconti degli Indiani d'America


Il profeta Cheyenne (parte 1)
(Cheyenne) 


Molto tempo fa, quando il popolo Cheyenne per primo vagava nelle Pianure Occidentali, un ragazzo orfano di nome Motzeyouf viveva in un tepee con la nonna. Tutti i suoi abiti consistevano in un mantello fatto con la pelle di un giovane bisonte e un paio di mocassini. Poichè usava bruciare l'erba dolce nella tenda di sua nonna e con il fumo profumarsi il mantello, alcuni dei suoi amici incominciarono a chiamarlo Erba Dolce. Più avanti, quando ebbe imparato a far magie, qualche volta lo chiamavano Stregone Dolce. 
Mentre Motzeyouf cresceva, sua nonna si accorse che spesso, durante la notte, spariva dal tepee. Quando tornava dalle sue misteriose escursioni notturne, spesso stupiva la gente del campo con fatti straordinari. Sapeva far comparire un bisonte e farlo sparire, e sapeva fare molte altre magie. Per assumere quei poteri, indossava il mantello di bisonte col pelo all'esterno, e metteva sempre nei capelli una morbida piuma d'aquila.
Giovane Lupo, il capo degli Cheyenne, diventò geloso di Motzeyouf perchè il ragazzo suscitava l'ammirazione di tutti quelli che lo conoscevano. Gli Cheyenne non avevano scelto Giovane Lupo a loro capo, ma anzi avevano paura di lui perchè, con i suoi guerrieri, li dominava con la forza, prendendo loro tutto ciò che voleva. A quel tempo, gli Cheyenne non erano ancora organizzati come tribù, e sembrava che non ci fosse per loro alcun modo per sottrarsi alle ingiustizie di Giovane Lupo.

Certe volte i vecchi stregoni del campo si radunavano in uno dei tepee più grandi a escogitare un modo per abbattere il tiranno, Giovane Lupo. Benchè possedessero poteri straordinari, nessuno di loro era abbastanza esperto di magia da compiere cose sovrumane. Quando Motzeyouf arrivò a diciassette anni, gli stregoni decisero di fare una danza di incantesimo, e invitarono il ragazzo a prendervi parte. Erano curiosi di vedere quali fossero i suoi poteri nell'esecuzione di una danza d'incantesimo.
Motzeyouf non mostrò sorpresa nel ricevere l'invito. In preparazione alla danza magica si dipinse il corpo di rosso, con strisce nere sulla faccia e intorno ai polsi e alle caviglie. Quindi si mise al collo una corda d'arco fatta con tendine di bisonte, e una gialla piuma d'aquila nei capelli. Vestito con il logoro mantello di pelle di bisonte e portando un fascio d'erba dolce, si avviò senza paura all'alloggio degli stregoni.
I vecchi lo accolsero cordialmente e gli domandarono in quale punto del loro cerchio desiderasse sedere. Egli scelse il lato destro della grande tenda. Dopo che ebbero banchettato con carne di bisonte e fumato dalla pipa cerimoniale, uno degli stregoni diede inizio agli incantesimi. Danzando, ciascuno compì qualche fatto straordinario. Alcuni si fecero passare frecce attraverso il corpo, altri emisero dalla bocca grosse pietre, altri ingoiarono carboni ardenti.
Presto fu la volta di Motzeyouf. Egli prese a danzare a un ritmo molto lento, accelerando man mano il tempo. Strinse il cappio formato dalla corda d'arco attorno al suo collo e diede i capi della corda a due degli stregoni, facendo loro cenno di tirare sempre più forte. Poi improvvisamente cadde in ginocchio, gettò nel fuoco l'erba dolce e quando il fumo fragrante salì dal focolare si coprì la testa col mantello.

Fra lo sbalordimento degli stregoni, la testa di Motzeyouf parve rotolare dal corpo, il collo essendo stato reciso dalla corda d'arco stretta con grande forza. Il corpo di Motzeyouf cadde in avanti verso la testa mozzata, e un istante dopo egli balzò dal fumo e aveva il corpo di nuovo tutto intero.
Gli stregoni batterono a terra con forza i piedi calzati nei mocassini e manifestarono la loro approvazione anche con degli <<Ah Ah Ah!>> ad alta voce. Avevano gli occhi accesi d'ammirazione. <<Il ragazzo ha grandi poteri>> disse uno dei vecchi. <<V eramente, Motzeyouf è uno dei più grandi danzatori magici degli Cheyenne.>> La mattina dopo, presto, gli Cheyenne levarono il campo e mossero verso occidente. I bisonti scarseggiavano nella valle in cui si erano fermati fin allora, e furono mandati esploratori davanti alla colonna alla ricerca di un nuovo branco. A quel tempo gli Cheyenne non possedevano cavalli, e usavano cani per trascinare tutto il loro equipaggiamento da campo su dei travois, slitte fatte con due pali da tepee fra i quali era teso un pezzo delle pelli usate per coprire i tepee
stessi. Tutti, tranne i bambini più piccoli, andavano a piedi. Motzeyouf si unì a un gruppo di adolescenti che andavano in avanscoperta sul crinale di una catena di colline, e il mattino del secondo giorno lui e i suoi compagni avvistarono una piccola mandria di bisonti che pascolava lungo il letto di un torrentello asciutto proprio sotto di loro.
Scesi furtivamente per il pendio, riuscirono a giungere a portata d'arco da parecchi giovani bisonti. Motzeyouf rivendicò il diritto di tirare a un piccolo bisonte nero, e lo 
abbattè con una freccia fulminea. <<Finalmente,>> esclamò <<mi farò un nuovo mantello.>> Gli altri piccoli fuggirono e raggiunsero gli adulti che si allontanavano al galoppo. 

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