NATALE NEL MONDO
PARTE 4
FRANCIA
FRANCIA
Qui, la notte di Natale, i bambini dispongono le scarpe, dove Gesù bambino porrà dei doni, inoltre, sull'albero di Natale, lascerà appesi frutta e dolciumi. Qui il presepio è detto creche; è una delle più apprezzate tradizioni natalizie. I francesi a Natale, preparano un dolce tipico, al cioccolato. La forma ricorda il ceppo natalizio, bruciato ancora oggi nelle campagne francesi, per riscaldare Gesù bambino. Il dolce è detto "buche de Noel". Un altro dolce tipico, consumato il giorno dell'Epifania, è la "galette des roi", in italiano "torta dei re"; una pastasfoglia con, all'interno, crema alla mandorla. Nell'impasto del dolce, viene nascosta una statuina dipinta, in gesso o in ceramica, detta "fava"; in origine, infatti, si trattava proprio di una fava. Non si tratta di un dolce comune, prima di mangiarlo, bisogna seguire un preciso cerimoniale: il più piccolo della tavolata, siede sotto al tavolo, intanto sopra, qualcuno taglia la "galette". Volendo veramente rispettare la tradizione, si copre la torta con uno strofinaccio per non far sentire, a chi è sotto al tavolo, il rumore del coltello che, tagliando, incontra la "fava" e individuare la fetta che la contiene. Affettato il dolce, si interroga il bambino sotto al tavolo, che risponde senza vedere nulla: "Per chi è questa fetta"? Il bambino risponderà, se la prima andrà alla mamma, la seconda al papà, la terza alla nonna... Seguendo un ordine da lui scelto. Ancora la tradizione, vuole che del dolce, ci sia una porzione in più: la "la porzione del povero". Un tempo, infatti, accadeva che un poveretto, bussando alla porta, reclamava la sua parte di torta. Ai giorni nostri questo non accade più, la torta viene divisa esattamente, secondo il numero dei commensali. Distribuite tutte le fette, si inizia a mangiare. Colui, o colei, che troverà la "fava", sarà il re o la regina e metterà, in testa, un corona di cartone dorato. In qualche casa il "sovrano", a seconda dell'età, berrà un bicchiere di vino o acqua, tutto d'un fiato, mentre gli altri grideranno: "Le roi boit, le roi boit, le roi boit" o "la reine boit", in italiano: "il re, o la regina, beve". Il sovrano, nominerà il suo re o la sua regina come assistente che, a sua volta, berrà in un grande bicchiere.
Anche in Francia, esiste la tradizione dei presepi. I più rinomati, si trovano nella Provenza. Qui le statuine, sono di argilla e vestite di tutto punto, secondo il ruolo, e vengono chiamate "Santoun" che in lingua locale, il provenzale, significa "piccolo santo". Esiste anche una festa a loro dedicata: "la fiera dei santun" che, sotto Natale, si svolge a Marsiglia.
SPAGNA
Qui i festeggiamenti, iniziano già dall'8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione. Si pensa anche ai poveri che, come buon auspicio, ricevono in regalo vestiti e vivande. Presepio in spagnolo, si dice "Nacimientos". Come da noi in Italia, il presepe viene allestito nelle chiese e nelle case. La famiglia si riunisce innanzi il presepio, a intonare le tipiche canzoni natalizie. Ci lamentiamo, ed è vero, che il Natale è una festa troppo consumistica. Basta andare in Spagna: là i festeggiamenti, rispettano maggiormente il senso religioso. Il giorno di Natale, fra le varie portate, si consuma anche una zuppa di mandorle. Il pranzo finisce col Touron, un dolce di caramel e mandorle. Precisamente a Barcellona, si è andata sviluppando un'usanza dall'atmosfera più carnevalesca, che natalizia: facendo del 28 dicembre, il giorno dedicato agli scherzi. Babbo Natale non fa soste nella penisola Iberica; qui sono i Magi a portare i doni. La sera del 5 gennaio, i bambini lasciano sul balcone, le loro scarpette. La mattina seguente, le troveranno piene di regalini, ovviamente se sono stati buoni. Con l'arrivo de "Los Reyes", anche i grandi usano scambiarsi i regali all'Epifania. Al 6 gennaio, si usa anche far sfilare dei bellissimi carri, dai quali i Re, lanciano al pubblico dolci e caramelle.
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