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venerdì 22 febbraio 2013


Le fronde raccontano
miti e leggende

Gli egiziani, ai tempi dei faraoni, adoravano Ra, il signore dell’Universo. Ra era l’ordine, era il caos, era tutto, era lui a decidere chi doveva essere felice e chi non doveva. Ra non aveva regole: comunicava le sue decisioni e tutti tremavano davanti a lui. Un giorno qualcuno raccontò a Ra che un uomo e una donna erano diventati felici senza il suo permesso. “Impossibile”, disse Ra “chi sono”? Si chiamano Geb e Nut e sono tuoi nipoti. E come fai a dire che sono diventati felici? Hanno scoperto un modo per esserlo, rispose la spia “vivono al buio, si amano, si baciano e quando si abbracciano fanno battere i cuori nello stesso momento”. “Vai da loro e separali”, comandò Ra “e trova un modo perché non si possano mai più incontrare nella vita!
La spia, che si chiamava Shu, s’incamminò verso il luogo dove Geb e Nut erano nascosti e li trovò teneramente abbracciati: Nut copriva con il suo corpo il corpo di Geb e lo baciava sulla bocca, Geb aveva una corona di capelli arruffati e una barba striata fatta di siepi di bosso. Nut aveva un corpo bianchissimo, pallido come una distesa di neve appena illuminata dalla luna.
Shu piombò come una furia tra i due, calpestò con i piedi il corpo di Geb e sollevò in aria Nut al di sopra della testa. E fu così che Nut divenne il cielo e Geb la terra. Sul corpo di Nut, in ogni punto dove Geb aveva deposto un bacio, sorse una stella e sul corpo di Geb spuntarono mille e mille alberi, tutti con i rami protesi verso il cielo, come braccia di amanti disperati.
Dagli occhi di Nut cominciò a scendere una pioggia silenziosa e piccoli rivoli scivolarono dolcemente tra gli alberi e tutt’intorno nacquero i fiori

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