strix: civetta/allocco |
La parola strega deriva dal latino strix, termine che in origine si riferiva a un uccello che emetteva il suo verso nelle tenebre. L'associazione - non soltanto etimologica - con il gufo o la civetta, rivela un simbolismo di origine lontanissima. Tale uccello è sin dalla preistoria simbolo di morte, perchè era il segno dell'equinozio di autunno, e quindi della morte dell'anno: associazione che si ritrova presso gli Egizi, per i quali il geroglifico a forma di gufo indicava "morte, notte, freddo e negatività", caratteristiche queste tutte associate all'inverno.
Orazio nelle sue satire descrive le strix come sinistre figure che si aggirano tra le tombe, scarmigliate e ululanti, seguite da "cagne infernali".
All'inizio
con il termine strix si intendeva una figura malvagia, quelli che ora
definiamo streghe, vampiri o demoni, non c'era una grande distinzione
come ai giorni nostri, infatti con il temine strix o strige venivano
indicati gorgoni, lamie, arpie o esseri umani, entità fisiche e non, con
il comune denominatore di essere nocive per le persone.
La credenza in esseri simili, in contatto con gli spiriti del Male e con le forze del Mondo Sotterraneo, è antichissima. I Greci, i Romani e le genti pagane dell'Europa Occidentale credevano che le streghe, oltre la necromanzia, potessero praticare diverse forme di magia nociva: rovinare i raccolti, scatenare tempeste e inondazioni, fare ammalare il bestiame, uccidere o ferire persone, favorire o impedire l'amore e via dicendo.
Orazio nelle sue satire descrive le strix come sinistre figure che si aggirano tra le tombe, scarmigliate e ululanti, seguite da "cagne infernali".
Arpia |
La credenza in esseri simili, in contatto con gli spiriti del Male e con le forze del Mondo Sotterraneo, è antichissima. I Greci, i Romani e le genti pagane dell'Europa Occidentale credevano che le streghe, oltre la necromanzia, potessero praticare diverse forme di magia nociva: rovinare i raccolti, scatenare tempeste e inondazioni, fare ammalare il bestiame, uccidere o ferire persone, favorire o impedire l'amore e via dicendo.
Non vi è traccia invece, in epoca classica, del famoso Sabba, diffusissimo invece nella tradizione medievale: tuttavia si credeva che le streghe si incontrassero in certe occasioni, specialmente di notte.
Ecate divinità triplice |
Greci e Romani associavano le streghe alle tenebre e alla morte, alla
notte e alla luna, Signora della Notte, e alle entità che governavano i
morti. Le divinità protettrici della stregoneria erano dee lunari:
Selene, Diana o Ecate.
Il culto della grande madre |
Sull'origine della stregoneria non ci sono conclusioni certe ma diverse teorie.
Secondo alcuni si tratta del residuo di una religione antichissima, il Culto della Grande Madre praticato presso le civilizzazioni del Neolitico. (Questo spiegherebbe l'universalità del mito, presente in tutti i popoli)
Cernunnos |
Secondo altri la stregoneria deriverebbe da un culto pagano dimenticato, quello di Cernunnos, dio della fertilità, che sarebbe stato adorato in epoche pre-cristiane nell'Europa Occidentale, specialmente dalle classi più povere. Il fatto che tale divinità fosse in genere raffiguarata con le corna, ne avrebbe favorito nel Medioevo l'identificazione con il Diavolo.
Secondo altri ancora si tratterebbe della degenerazione dei culti praticati da sette eretiche di derivazione gnostica, come i Catari e i Luciferani (nonchè i Valdesi): in effetti la Chiesa cominciò a perseguitare le streghe come eretiche, non come seguaci di una religione pagana.Ci sono ancora tante altre teorie, a titolo di curiosità si può dire che le streghe attuali sono convinte assertrici della prima tra le ipotesi citate: quella secondo cui la stregoneria sarebbe la prima e più antica religione dell'umanità.
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