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venerdì 29 marzo 2013




Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






La Spiritualità degli Indiani d'America

BIANCO, ROSSO, NERO E GIALLO (PARTE 4)


Come ho raccontato nell'ultimo post, il popolo degli Indiani non ha mai accettato di sottomettersi alla schiavitù. In ciò è stato simile agli Ebrei di Masada, che di fronte alla sottomissione scelsero la morte. Era gente di fronte alla quale uno schiavista avrebbe pagato cara la sua arroganza. Gli Indiani imprigionati sapevano che una volta tornati nelle foreste avrebbero ritrovato la loro libertà. D'altro canto, se fossero stati catturati, incatenati, strappati alle loro dimore e portati dall'altra parte dell'oceano, senza speranza di poter ritornare a casa, non si sa come se la sarebbero cavata. Una separazione così violenta dalla loro porzione di Madre Terra probabilmente sarebbe risultata fatale per il loro spirito.
Se i neri che erano giunti su questa terra come schiavi avessero immaginato che avrebbero potuto trovare rifugio presso amici accoglienti, gli Indiani, forse avrebbero potuto tentare una fuga di massa e cambiare il corso della storia. Invece gli schiavisti raccontarono storie spaventose sulla ferocia degli Indiani, in modo da mantenere i neri nel più completo isolamento e fargli passare la voglia di scappare.
Chi ricorda la serie tv "Radici", tratto dall'omonimo libro di Alex Haley? Beh, Haley, è riuscito a risalire alla storia della sua famiglia, dalla cattura in Africa fino alla deportazione in America, in schiavitù. Nel suo libro racconta i ripetuti tentativi di fuga di alcuni schiavi e riporta il modo orribile in cui venivano puniti una volta catturati. Alcuni di loro, racconta, fuggirono a Nord. Non parla invece di quelli che fuggirono e furono accolti amichevolmente dagli Indiani, e ce ne furono molti. 
Donne Seminole oggi.
Nella nazione Seminole troviamo un valido esempio di quello appena raccontato. Il Capo Osceola aveva una moglie nera che amava moltissimo, al punto che si arrese consegnandosi ai suoi nemici pur di salvarle la vita. I guerrieri Seminole furono così tenaci nella difesa della loro terra che il governo degli Stati Uniti non riuscì a costringerli a firmare un trattato. Le unità militari federali e statali che invasero le paludi della Florida e della Georgia erano un facile bersaglio per le frecce e i proiettili dei Seminole. In questa formidabile opposizione per la difesa della libertà neri e indiani combatterono fianco a fianco. I Seminole combatterono per le loro case, per la loro libertà e per la loro vita e per le vite dei loro fratelli e sorelle di razza nera.

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