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mercoledì 20 marzo 2013

Giardini nella storia 


Il giardino barocco
Il Seicento è il secolo delle scoperte scientifiche, del trionfo della ragione, dello stupore, elementi che si riflettono in tutti gli aspetti della società determinandone l’evoluzione.
Anche la progettazione dei giardini risente di questo clima di ottimismo e di ricchezza: l’impianto cinquecentesco del giardino all’italiana si arricchisce di nuovi dettagli, dando vita al cosiddetto giardino barocco.
L'architettura dei giardini conserva gli schemi rinascimentali, che tuttavia si evolvono secondo il cambiamento delle mode e dei gusti.
Si da più spazio alla ricerca delle novità nella sceno­grafìa, negli imprevisti, nella preziosità. Il giardino viene strutturato per trattenere la sua bellezza nel corso di tutte e quattro le stagioni, dato che i suoi elementi principali sono gli alberi sempreverdi, le siepi potate ad arte, e le opere in muratura
(scalinate, balaustre, grotte, statue, vasche e fontane). La fantasia degli architetti creava nello stesso tempo ampi spazi con scenari teatrali adatti alle più fantastiche feste, e luoghi appartati come i giardini segreti e le capannine; zone assolate per il pe­riodo invernale e boschetti ombrosi per l'estate.
Il giardino barocco seicentesco arricchisce il rigore e la simmetria della matrice del giardino all’italiana attraverso l’elemento della “sorpresa”, dello “stupore”,dello spazio infinito. Le fontane, già presenti nel sobrio impianto del giardino cinquecentesco, si trasformano in teatri d’acqua e cascate artificiali: il giardino
si popola di illusioni e di suoni, divenendo un luogo dove la mano dell’uomo plasma le siepi, modellandole non solo in composizioni geometriche, ma soprattutto in vere e proprie sculture verdi di bosso o tasso.
Gli effetti pittoreschi e scenografici dissimulano la regola alla base del tracciato, che si amplia a dismisura , sfumando i propri confini, fino alla completa integrazione con il territorio ed assumendo le caratteristiche di parco. Gli stessi elementi vegetali, pur essendo dominati dalla mano dell’uomo si raggruppano a costituire un vero e proprio bosco, oppure, isolati, assumono forme ricercate e
artificiose.
In Italia i giardini del Seicento rimangono legati strettamente alla fisionomia del giardino all’italiana: qui la geometria rimane evidente, nonostante l’introduzione dei nuovi elementi tipologici, come i terrazzamenti, le sistemazioni a teatro e i boschetti.
Tra i principali giardini di quest'epoca si ricordano: a Roma, villa Pinciana (villa Borghese) e villa Doria-Pamphilj; a Frascati, villa Aldobrandini, villa Ludovisi, villa Mondragone; a Firenze, i giardini di Boboli, villa Gamberaia; Lago Maggiore, isola Bella.













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