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lunedì 25 marzo 2013




Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






La Storia
L'America tra il 1492 e il 1600 (parte 3)


I primi contatti spagnoli con le Americhe

Per fronteggiare l'occupazione delle Americhe da parte degli indiani, gli europei dettero vita a procedimenti legali che giustificassero la rivendicazione dei nuovi territori. Non appena in Europa si seppe delle scoperte di Colombo, Spagna e Portogallo fecero appella all'unica autorità internazionale riconosciuta nel Vecchio Mondo: la Chiesa cattolica, e quindi il papa.
Mappa del mondo nel 1502: mostra la divisione dei territori, fuori Europa, tra Spagna e Portogallo, secondo quanto stabilito nel 1498 dal trattato di Tordesillas.

Nel maggio 1493, il papa emise una bolla, Inter caetera, che garantiva la legalità delle azioni compiute dagli spagnoli nelle Americhe, e assegnava tutti i nuovi possedimenti alla Spagna. Il papa e la Spagna vedevano le Americhe come un'opportunità per diffondere il cristianesimo. Tuttavia, decenni prima, anche i portoghesi si erano spinti oltre i territori europei, specialmente lungo la costa occidentale dell'Africa. 
Queste rivendicazioni conflittuali trovarono risoluzione nel trattato di Tordesillas del 1498, che stabiliva la spartizione dei nuovi territori tra Spagna e Portogallo. Il Portogallo ottenne l'attuale Brasile e l'Africa, alla Spagna andò il resto del Nuovo Mondo. La conversione degli indiani al cristianesimo era apparentemente l'obiettivo da raggiungere, ma esistevano dei dubbi sulla possibilità di riuscirci: dopotutto, non era nemmeno chiaro se gli indiani potessero essere considerati esseri umani.
A Hispaniola, dopo l'incontro di Colombo con il popolo di Taino, gli spagnoli cominciarono a sfruttare gli indiani per impossessarsi delle ricchezze disponibili. Dopo un paio di decenni, la Spagna dovette preoccuparsi di mantenere la legalità nei propri nuovi possedimenti, in base a quanto stabiliva la bolla papale del 1493: gli indiani di Hispaniola avevano subito degli abusi per corrispondere i tributi in oro; migliaia di loro erano morti; l'attività missionaria e l'opera di conversione attuata erano irrisorie. 
Colombo dichiarò guerra agli indiani che non
volevano pagare tributi o fornire manodopera.
Per ovviare a quest'apparente discrepanza, nel 1512 la Spagna promulgò le leggi di Burgos, su cui si sarebbe improntata per vari decenni l'interazione con gli indiani in tutto il continente americano. 
Le nuove leggi stabilivano l'Encomienda, un sistema che bandiva la schiavitù nelle nuove colonie, proibiva il ricorso a punizioni rigide e al maltrattamento, ma pretendeva che gli indiani lavorassero per i loro nuovi padroni spagnoli. Secondo questo sistema, gli indiani dovevano trasferirsi nella terra che il nuovo padrone aveva avuto in concessione dalla Corona e lavorarvi per nove mesi l'anno.

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