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giovedì 19 settembre 2013

Ritorno agli antichi mestieri


Piccola premessa e qualche ricordo

Sta prendendo piede da pochi anni, complici la crisi economica e la tendenza, già in atto da tempo, di consumare cibi sani a km zero, la voglia di coltivare le verdure stagionali nel proprio orto.
Questo piccolo ritorno alla terra mi riporta indietro negli anni quando, da ragazzino, non era inusuale vedere nascere dal nulla, spesso su terreni demaniali e in modo disordinato, orti e orticelli dove nel tempo libero i padri - che avevano abbandonato la campagna alla ricerca di un lavoro come operaio nelle città industriali - in quei piccoli appezzamenti di terra potevano conservare un legame antico fatto di trazione contadina e sostenere al contempo un'economia famigliare composta spesso da una famiglia numerosa monoreddito.
Tutto questo mondo fatto di espedienti ma sorretto da una esperienza tramandata da generazioni su come si coltiva la terra si è perso con il passare degli anni, i vecchi sono passati a miglior vita e la tradizione non viene più tramandata ai giovani che, cresciuti, cercano e trovavano sbocchi lavorativi in fabbriche o uffici.
Arrivando ai giorni nostri io, che il mio ritorno alla terra l'ho fatto arrivando dalla città molti anni fa, senza il bagaglio di esperienza che non ho ereditato da mio padre che come molti abbandonò la campagna, sono rimasto molto sorpreso dagli avvenimenti in corso che vedono sopratutto nei giovani il desiderio di ritrovare le radici dei nonni improvvisandosi contadini e ricercare nei padri e negli anziani quella memoria non ancora perduta su come si coltiva anche un semplice orticello, il piacere di vederli muovere con l'entusiasmo della loro età unito all'intelligenza di voler coniugare il passato con la modernità, cercando  di unire tecniche antiche e moderne in modo più compatibile per l'ecosistema.
Chiacchierando  ci siamo detti 'perchè no?' anche noi, in questo piccolo angolo di web, possiamo partecipare a divulgare queste iniziative che a macchia di leopardo stanno nascendo sia in Italia che in Europa, al punto che già da tempo l'Europa ha messo a disposizione del soldi a fondo perso per sostenere realtà agricole come la nascita di orti sociali. Fondamentale è anche il contributo della varie amministrazioni locali, sensibili nel mettere a disposizione della cittadinanza terreni comunali in affitto  o in uso per pochi soldi simbolici come il comune di Torino (giusto per fare un esempio) a tutti quei cittadini o gruppi di essi riuniti in associazioni che ne fanno richiesta per allestire l'orto.
Scrivo queste due righe per sollecitare la curiosità di chi ancora ha la voglia di leggerci visto che il blog è fermo da tempo,e per il piacere personale di aver visto mio figlio darsi da fare usando molto del suo tempo libero ad un iniziativa nata l'anno scorso e sviluppata da un gruppo di ragazzi e ragazze già impegnati in molte altre iniziative sociali utilizzare un pezzo di terra (destinato ad altro uso ma fermo da molto tempo per motivi che non sto qui ad elencare vi annoierei) avuto in gestione gratuitamente per dar vita ad un orto sociale dove oltre che imparare ha coltivare e ad unire il vecchio e il nuovo ascoltando i consigli degli anziani accorsi in loro aiuto,hanno potuto mettere a disposizione i prodotti dell'orto a tutti chiedendo solo un offerta libera in cambio per sostenere le spese vive sostenute.
l'iniziativa ha avuto un grande successo,valorizzata e pubblicizzata  da un gruppo di giovani a cui non mancano fantasia e la modernità ,
hanno saputo legare con iniziative anche culturali le visite all'orto,lo hanno aperto ai centri estivi per far si che anche i bimbi potessero almeno per un giorno sporcarsi le mani con la terra e non solo con i joystick,la stampa locale li ha rincorsi intervistandoli il web è stata l'arma più facile da utilizzare per farsi conoscere,le persone sono accorse numerose nei giorni dedicati alla vendita dei prodotti lasciando a volte offerte  generose da creare imbarazzo nei ragazzi tanto da avvisare che per quella poca verdura era esagerata l'offerta,la risposta al quel punto era un sorriso,e una frase ma fate fatica e non chiedete nulla li meritate.
posto qui le foto più significative come in un racconto fotografico:)





























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