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venerdì 6 dicembre 2013

The day after - considerazioni postume post atomiche

Credo che tutti dovrebbero riflettere sulle proprie azioni ma chi agisce senza usare il cervello non ne conserva memoria. Non è il mio caso.
Stanotte ho deciso di non agire, non voglio paragonarmi a Gandhi per carità... però in certi casi la resistenza passiva è un buon deterrente, risparmia delle gran figure di merda. Proprio quello che ho evitato io stanotte grazie all'idea geniale di usare la segreteria telefonica invece di rispondere all'ennesimo troll che contatta in pvt.
Alla fine dopo averci dormito saporitamente sopra (eh si caro troll, dormo felice e con la coscienza pulita...) non ho potuto fare a meno di pormi alcune domande: considerando che l'attenzione che presto a questi personaggi è misurabile in numeri negativi, per quale motivo ho conservato la chat? Perchè ho impiegato il mio tempo prezioso redigendo un post fatto di copia e incolla, foto e un vero e proprio poema epico?
Non ho fatto molta fatica a trovare una risposta, sta tutta racchiusa in una frase stupida, insignificante, ignobile quanto la persona che l'ha concepita:

brava vai a piangere su tuo bog di vecchi paetici

Ho copincollato nuovamente, non spreco tempo nel riportare o correggere eresie vomitate dalle fogne di Calcutta, la realtà è che qualunque stronzata rivolta a me personalmente non mi sfiora, scorre come petrolio sull'acqua, non si mescola alla mia essenza e non mi turba.
Ma se uno stronzo tira di mezzo i miei compagni mi girano... Stavo per dire che 'mi girano i coglioni' ma coglioni non ne ho tranne quelli che mi contattano in pvt all'unico scopo di provocare, punzecchiare, cercare un punto debole.
Normalmente non sono una persona volgare e mi distinguo dalla massa per il mio innato fair-play ma, parafrasando Flavio Oreglio, vorrei affermare che "non si può dir nulla che non sia già stato detto, ma un bel vaffanculo ci sta sempre bene".

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