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sabato 2 febbraio 2013




Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






Racconti degli Indiani d'America


Il profeta Cheyenne (parte 7)
(Cheyenne) 


Infine Motzeyouf finì la quarta cerimonia delle frecce. <<Adesso andate a dormire>> disse. <<I bisonti non fuggiranno più il popolo Cheyenne. Ci daranno cibo, riparo e indumenti. Quando sorgerà il sole, andate e uccidete solo tanti bisonti quanti vi sono necessari.>> <<I bisonti resteranno con noi per sempre. Stregone Dolce?>> domandò uno degli anziani. Motzeyouf fissò lo sguardo nelle fiamme del falò. Dopo un lungo silenzio rispose: <<I bisonti non ci lasceranno finché non arriveranno nella nostra terra stranieri con la barba>>. La mattina dopo la terra in tutte le direzioni era piena di bisonti, e i cacciatori uscirono con archi e frecce e ne uccisero secondo il bisogno. Per la prima volta da molte lune, i Cheyenne banchettarono, per tutto il pomeriggio e fino a notte fonda, con la carne più prelibata, lingua di bisonte e gobba di bisonte e midollo. Per render forte la tribù, Motzeyouf ora incominciò a insegnarle come proteggersi da un cattivo capo quale era stato Giovane Lupo. C'era molto da imparare, li avvertì. Invece di un capo avrebbero avuto quaranta capi, e in più quattro capi per le guerre. E così i Cheyenne si radunarono e si scelsero i capi, e poi Motzeyouf spiegò le misteriose apparizioni che aveva fatto prima di partire per la montagna sacra sui Colli Neri. Esse simboleggiavano le società di guerrieri che avrebbero tenuto unito il popolo Cheyenne in tutte le prove, contro tutti i nemici. Passarono molte lune e intanto gli uomini costituirono quattro associazioni di guerrieri: i Coyote o Volpi Veloci, gli Alci o Zoccoli Tintinnanti, le Corde d'Arco e gli Scudi Rossi. 

Durante questo tempo vi fu un gran disputare circa l'abbigliamento, i simboli, i canti e le danze delle diverse società, e soprattutto a proposito di quali giovani potessero diventare membri. Alla fine, quando ogni cosa fu decisa, Motzeyouf notò che parecchi giovani non erano stati scelti da alcuna società. Questo perchè erano poveri, o sfortunati nella caccia, o non avevano dato prova di alcun potere magico. Motzeyouf andò da uno di loro, un giovane chiamato Piccolo Falco, e gli disse di attraversare tutto il campo annunciando che cercava membri per un'altra società.
<<Ma io non sono nessuno>> replicò Piccolo Falco. <<Nessuno mi darà ascolto.>> <<Fai come ti ho detto e>> promise Motzeyouf <<troverai dei seguaci.>>
Il giovane andò per tutto il campo gridando che cercava seguaci, ma i membri delle società di guerrieri risero di lui. Nessuno volle seguirlo, e a sera Piccolo Falco sedette in mezzo al cerchio dell'accampamento cantando un canto sacro che gli aveva insegnato Motzeyouf. Mentre cantava, i cani del campo presero a ululare e a guaire. Quando fu mezzanotte, Piccolo Falco uscì dal cerchio dell'accampamento e tutti i cani lo seguirono. Lo seguirono perfino i cuccioli, e le femmine reggevano fra i denti quelli che non sapevano ancora camminare. Piccolo Falco li guidò a uno spiazzo piano lungo il corso di un fiume, e quando arrivò a un albero dal tronco curvato verso nord si sedette a riposare, la schiena appoggiata al tronco. Con sua sorpresa, i cani gli si disposero ordinatamente davanti, a semicerchio. In un sogno, qualche potenza misteriosa fece sorgere un grande tepee intorno a lui e all'albero, e i cani accorsero nel tepee. Non appena vi entrarono, si trasformarono in esseri umani. Sul lato sinistro portavano a tracolla fasce di pelle non conciata decorate di penne d'aquila e di aculei di porcospino dai vivaci colori. In testa avevano acconciature con pietruzze colorate che decoravano la fronte e ornate sopra e ai fianchi con penne d'aquila, di corvo e di falco. Portavano fischietti fatti con ossa cave ornate di aculei di porcospino, e sonagli a forma di serpente. Le loro cinture erano fatte con pelli di moffetta in cui le teste degli animali erano state lasciate intatte. 


Fino all'aurora danzarono e cantarono in onore di Piccolo Falco, promettendogli che i Cani Guerrieri sarebbero stati la più potente di tutte le società Cheyenne. Quindi egli cadde in un sonno profondo.
Quel mattino, al risveglio, i Cheyenne furono stupiti del fatto che tutti i cani del campo erano spariti. Due uomini andarono a cercarli e in basso, sui piani erbosi, trovarono un misterioso tepee intorno a un albero incurvato verso nord. Di fronte ad esso, disposti a semicerchio, stavano accovacciati i cani della tribù. Ritornati in fretta al campo, i due Cheyenne andarono in cerca di Motzeyouf e gli raccontarono ciò che avevano visto.
<<Un giovane ci aspetta in quel tepee>> disse Motzeyouf. <<Egli obbedisce agli ordini del Grande Stregone, che si serve dei nostri cani per mostrarci come formare la più forte società di guerrieri, i Cani Guerrieri Cheyenne.>>


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