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martedì 3 aprile 2012

Animali e pensiero magico: il gatto domestico

A partire dai testi egizi che lo menzionano per la prima volta, il gatto domestico resta un simbolo ambivalente di morte e di fertilità, di buono o cattivo augurio.
Nella mitologia scandinava tale contraddizione si esprime con i gatti demoni che spingono il carro di Freyja, dea dell'amore e della guerra. In Grecia il gatto è stato collegato agli adepti di Dioniso che indossano le pelli di gatto nel corso delle loro trance, mentre in Cina è una creatura malefica capace di cambiare apparenza. Fu, inoltre, maledetto per non aver pianto la morte del Buddha.
I primi cristiani pensarono al gatto come un simbolo di fertilità, ma successivamente divenne simbolo del demonio e collegato alla stregoneria, fino per lo meno al XVIII secolo.
E' famoso un disegno egiziano del XII secolo a.C. raffigurante un gatto che fa la guardia a sei oche e a un nido, mentre il gatto siamese, nella cultura orientale, veniva impiegato per fare la guardia ai palazzi e ai templi.

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