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giovedì 19 novembre 2015

i fieri Pelliti

 È Amsicora, il capo dei pelliti, fierissimi popoli vestiti con le pelli delle bestie uccise, che vivono nelle montagne più aspre, fra le nere macchie e le nude roccie. Ha il capo chiomato come un dio elleno, ha gli occhi fiammeggianti, una voce possente e cavernosa che s'alza nel comando, ne l l'ira e nella concitazione bellica, squillando come una buccina. Feroce nella collera, implacabile nella giustizia che egli stesso amministra, paterno e soccorrevole coi suoi bravi pelliti. E semplice e nel contempo regale. Cavalca con audacia mirabile, ne v'è sasso o zolla che porti il segno d'una sua caduta. Tira di lancia e di pugnale con infallibile mira e il suo braccio é una scure che dove piomba, d'un colpo solo, sbriciola e spacca. Fa pensare ai primi uomini, duramente temprati, che, imbattendosi nel fitto della foresta in una belva, fremevano di gioia per la lotta imminente e il rischio mortale. E temuto, amato e ammirato. E un capo che personifica la forza e l'ardimento. Nel suo cuore di barbaro, come un fiore sbocciato per incanto fra i crepacci d'una rupe, é un gentilissimo affetto : losto, il figlio, natogli in battaglia, da una donna, che non teme il fragore delle armi nè il colore del sangue. E ancora un giovinetto e già eguaglia il padre come arciere e come fiondatore lo supera. Nato in battaglia, vorrebbe sempre combattere e quando non ha di meglio, lotta con gli animali e con gli alberi, ma brucia dalla voglia di provare in una vera mischia la sua forza ed il suo coraggio. Come il padre e la madre ama le foreste in cui vive, le montagne che lo circondano, e giù, le piane feraci e, oltre, tutta l'isola, fino al mare lontano. Come il padre e la madre vorrebbe la sua terra libera e felice, intenta alle arti antiche e alle opere dei campi, senza padroni e senza schiavi.

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