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venerdì 8 marzo 2013


Le fronde raccontano
miti e leggende


Flora
Flora è una divinità sabina introdotta a Roma da Tito Tazio. Flora presiede alla fioritura e alla vita di tutta la vegetazione ed è il simbolo stesso della fecondità della terra. Secondo Ovidio il nome deriverebbe da quello di una ninfa greca, Cloride. Un giorno Cloride fu vista dal dio del vento, Zefiro, che si invaghì di lei a tal punto da rapirla. In seguito al loro matrimonio Zefiro donò alla sua sposa il governo delle piante e dei fiori, i cui semi ella regalò agli uomini insieme al miele.
 Ovidio racconta anche che Giunone, invidiosa perché dalla testa di Giove era nata Minerva, volle concepire un figlio senza il concorso del maschio, e per ottenere ciò si rivolse a Flora, che col suo tocco fecondava ogni cosa. Flora le donò un fiore prodigioso capace di dare fertilità ad ogni cosa fu così che Giunone concepì Marzo, il primo mese della primavera, il mese della rinascita e della celebrazione della fecondità.
Flora era anzitutto una Dea italica,venerata sia dai Sabini che dai Vestini. Entrambi avevano il mese di luglio dedicato a Flora.Ma fu venerata anche presso i Sanniti dove viene menzionata nella tavola di Agnone con il nome di Fluusai Kerriiai vale a dire (Flora di Cerere). Questo legame tra le due dee sembra sia esistito anche a Roma,dove Flora sarebbe stata considerata ministra di Cerere.
La presenza di Flora presso altri popoli italici,l'esistenza del flamine di Flora e la sua invocazione presso i fratelli Arvali nelle loro cerimonie,sarebbero tutti indizi di un'antica Grande Madre,Dea della primavera e della fioritura. 
I romani non facevano niente per niente,neanche in campo religioso:se onoravano una divinità era perchè volevano qualcosa da lei. a Flora chiedevano i benefici,anche economici,che in una società agricola dipendevano molto dalle condizioni climatiche.La festa di primavera,dunque,era mobile,e veniva celebrata in una data che variava a seconda che l'inverno fosse stato mite o rigido e protratto nel tempo.
Solo in età successiva,quando la festa venne istituzionalizzata con il nome di Floralia,si stabilì che le celebrazioni avessero luogo in data fissa.A questo punto le cerimonie si moltiplicarono: accanto all'antica abitudine di coronare il capo con ghirlande di fiori vennero introdotti i mimi,piccole scene comiche nelle quali erano ammesse a recitare anche le donne,il clima era di grande allegria,superfluo dire che la cosa non piaceva ai moralisti.
Flora la dea romana delle fioriture,presiedeva al risveglio primaverile e,in senso più ampio,a tutto ciò che deve sbocciare,la gioventù,i sensi amorosi,le belle speranze.Aveva un carattere gioioso e ridente con l'inclinazione per la sensualità e il piacere.

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