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lunedì 4 febbraio 2013

Marietta, la strega mancata

La casa del Tintoretto si trova a Venezia nel sestiere di Cannaregio.
Marietta, la figlia maggiore di Jacopo Tintoretto, si apprestava a fare la prima comunione. Una mattina, recandosi a messa, incontrò una vecchia che la blandì con parole dolci, complimentandosi per il timore di Dio che dimostrava, e che le chiese se non le fosse piaciuto diventare come la Madonna. Le disse che dal momento in cui avrebbe iniziato a fare la comunione avrebbe dovuto tenere in bocca e poi nascondere dieci particole, invece che inghiottirle. Era un trucco che le vecchie streghe utilizzavano per “reclutarne” di più giovani con l’inganno. Irretita dal sogno prospettatole dalla vecchia, per qualche giorno la bimba fece come la donna le aveva detto, e nascose le ostie in una scatola di latta, nel giardino di casa.
Ma una mattina gli animali che il pittore teneva in cortile si inginocchiarono davanti all’abbeveratoio, sotto cui stava la scatola. Marietta fu scoperta e confessò. Tintoretto decise così di risolvere la questione a modo suo. Giunto il decimo giorno la bambina, su indicazione del padre, aprì alla strega, che fu aggredita dal pittore con un grosso bastone nodoso. Dopo le prime legnate, la vecchia fu lesta a trasformarsi in gatto ma poi, vistasi perduta, avvolta in una nube nera si scagliò contro la parete lasciando un foro nel muro. Tintoretto, affinché non potesse in alcun modo rientrare in casa da dove se ne era fuggita, e mandandole un tacito monito, fece murare a guardia delle pareti domestiche il rilievo di un Ercole con la clava, lì dove ancora oggi è visibile.

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