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domenica 20 gennaio 2013

Animali e pensiero magico - L'aquila

L'aquila romana rappresentò la potenza dell'Impero e reminescenze storico-leggendarie portarono i Padri fondatori degli Stati Uniti a scegliere l'aquila marina, dalla testa bianca, come simbolo del Nuovo Continente. Gli Aztechi la impiegarono per definire una confraternita guerriera, quella dei cavalieri-aquila, la cui natura era prettamente predatrice, mentre gli Indiani dell'America settentrionale la identificarono col Tuono, le cui battaglie con gli spiriti del mondo sotterraneo provocavano tempeste e scossoni al manto terrestre. Spesso compariva sulla cima del totem, rappresentando in questo contesto il mitico fondatore.
Figura reale e compagna di caccia, l'aquila fu collegata al dio persiano Mitra, a Indra (deva indiano), a Zeus e a Odino in Scandinavia. Per la sua capacità di coprire l'orizzonte venne collegata al dio solare onniscente della tradizione Ittita e nel Medioevo indicò l'anima che ascende al Cielo. Un uso particolare della figura dell'aquila si ritrova nella cultura Azteca che, nel XII secolo, si basava sulla vista di un'aquila ferma su un cactus per decidere il luogo della nuova capitale: di questo peculiare uso, è giunta fino ai nostri giorni una bellissima illustrazione di Codex Mendoza del XVI secolo.
Si colora di fortissimo simbolismo la battaglia mitologica tra l'aquila e il leone e tra l'aquila e il toro, a vantaggio sempre della prima: simboleggia chiaramente la vittoria della spiritualità sugli istinti bestiali. Su un mosaico bizantino, a Istanbul, l'aquila sconfigge il serpente, simbolo inequivocabile del Male e delle Tenebre, ma in Cina l'unione dei due animali simboleggia l'Unità Cosmica del dualismo bipolare dello spirito e della materia.

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