Tante sono le leggende che narrano di come l'albero di Natale sia diventato a un certo punto il simbolo di questa festa. Storicamente, però, quella dell'albero è una tradizione antica che risale alle popolazioni germaniche e che è stata in seguito ripresa dal cristianesimo e inglobata all'interno delle sue usanze. Data la rigidità dei loro inverni, le popolazioni germaniche, in particolare i Teutoni, usavano durante i solstizi invernali, piantare un grosso abete ornato di ghirlande e bruciare un enorme ceppo nel camino per festeggiare il passaggio dall'autunno all'inverno. Sia l'abete che il ceppo avevano un significato simbolico: si bruciava il passato e, dal modo di ardere del legno, si cercavano di cogliere i presagi su come sarebbe stato il futuro. La cenere prodotta veniva, poi, raccolta e sparsa nei campi nella speranza di abbondanti raccolti. I simboli odierni del Natale e delle attuali decorazioni natalizie erano già tutti presenti: l'abete, le scintille dei focolari.... Il Cristianesimo non ha fatto altro che riprendere questi simboli e queste usanze, inglobandoli nelle sue tradizioni: l'abete indica l'Albero della vita di cui parla la Bibbia, le lucine simboleggiano la luce dello Spirito Santo, le decorazioni testimoniano la generosità di Dio nei confronti degli uomini… Col tempo, la tradizione di addobbare un grosso abete o un pino per Natale si estese a moltissime popolazioni europee, soprattutto nordiche, approdando, quindi, negli Stati Uniti dove divenne un vero e proprio simbolo natalizio. A metà dell'Ottocento, alcuni fabbricanti svizzeri e tedeschi cominciarono a produrre in modo artigianale prima, e industriale poi, le prime decorazioni modernamente intese, pratica questa che si diffuse in quasi tutti i Paesi Occidentali. In Italia, l'usanza di addobbare l'albero per Natale fu importata alla fine del 1800 dalla regina Margherita, moglie di Umberto I, che fu la prima ad allestirne uno nelle sale del Quirinale dove la famiglia reale risiedeva.
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