Pagine

sabato 8 dicembre 2012



Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






Racconti degli Indiani d'America


La grande conchiglia di Kintyel (parte 4)
(Navaho) 

Per tutto il giorno i capi e i notabili di tutti i pueblos vennero a ringraziare Nahoditahe del grande servigio che aveva reso alla comunità. Gli portarono otto grandi scodelle, ciascuna contenente un diverso cibo. Gli portarono anche bei costumi di penne e coperte e le stesero sul pavimento perchè gli facessero da letto. La mattina seguente egli si recò al buco del cielo, avendo preso con sè i giovani calabroni e i semi d'erba palla. Ai calabroni disse: <<Andate alla terra dei Navaho e moltiplicatevi. Nei giorni che verranno, il mio popolo farà uso di voi e del vostro miele, ma se gli causerete triboli e sofferenze come quelli che avete causato alle Aquile io vi distruggerò di nuovo>>. E finito di dir questo li lanciò giù, verso la terra. Quindi prese in mano i semi d'erba palla, parlò ad essi come aveva parlato ai calabroni, e li lasciò cadere attraverso il buco del cielo. 
Per altri ventiquattro giorni Nahoditahe rimase nel Mondo Superiore con le Aquile. Durante questo tempo, esse gli insegnarono i loro canti, preghiere e sacrifici, che egli avrebbe dovuto portare al suo popolo per la cerimonia del canto delle perle di vetro. Una volta che ebbe appreso tutti i riti, le Aquile gli dissero che era tempo ch'egli tornasse sulla terra e continuasse la ricerca della grande conchiglia di Kintyel. 
Lo vestirono con una delle loro vesti di penne e piume d'aquila e lo scortarono fino al buco del cielo. <<Quando ti portammo su dal Mondo Inferiore, eri pesante e ti dovemmo reggere noi>> dissero. <<D'ora in avanti galleggerai nell'aria come noi e ti sposterai con le tue forze.>> Lui spalancò le ali e le Aquile soffiarono alle sue spalle un soffio possente. Sceso attraverso il buco del cielo, Nahoditahe veleggiò sopra le nuvole finchè andò a posarsi lievemente in cima al Monte Taylor.
Li lo aspettava lo Spirito del Vento. <<Le persone ricche di Kintyel soffrono di una strana malattia>> disse lo Spirito del Vento. <<Cercano un potente stregone che sappia guarirle. In cambio gli daranno i loro più preziosi tesori, fatta eccezione per la grande conchiglia. Non lasciarti ingannare se ti portano una conchiglia che puoi abbracciare toccandoti la punta delle dita. La grande conchiglia è più grande.>>
Quando Nahoditahe giunse a Kintyel e camminò tra le case, nessuno lo riconobbe. Ben nutrito, di bell'aspetto e vestito sfarzosamente, non somigliava affatto al povero mendicante che quelli di Kintyel avevano abbandonato a morire nel nido delle Aquile sulla Montagna della Roccia in Piedi. Egli notò che nel pueblo c'erano molti storpi, e quando ne chiese la ragione 
gli dissero che si era diffusa tra la gente una strana malattia.
<<Ho appreso i segreti di un potente stregone>> disse Nahoditahe <<e credo di conoscere un rito che potrà curare questa malattia.>>
I capi lo invitarono al loro consiglio, e Nahoditahe disse che avrebbe potuto scacciare il morbo con una nenia notturna. <<Io guiderò i danzatori,>> disse <<ma dovrò essere abbigliato in modo particolare. Dovrò portare fili di belle perle di conchiglia e turchesi, in numero tale da coprirmi completamente le gambe e gli avambracci, e da girarmi attorno al collo così che non mi sia possibile piegare la testa all'indietro.


Infine, devo appendermi sulla schiena la più grande conchiglia di Kintyel. Fra quattro giorni da oggi sarò pronto a eseguire la nenia notturna e a scacciare il male.>> II giorno dopo i capi gli portarono collane di perle di conchiglia e turchesi, le più belle che poterono raccogliere fra il popolo, e il secondo giorno gli portarono parecchi grandi bacili di conchiglia fra i quali scegliere quello da appendersi dietro la schiena. Egli misurava le conchiglie abbracciandole, come gli aveva detto di fare lo Spirito del Vento, ma le sue mani si congiungevano facilmente. <<Nessuna di queste è abbastanza grande>> diceva Nahoditahe, e loro gli portavano conchiglie sempre più grandi, cercando ogni volta di persuaderlo che l'ultima che gli avevano portato era la più grande che avessero. Ma Nahoditahe le rifiutò tutte.
L'ultimo giorno, con grande riluttanza, gli portarono infine la grande conchiglia di Kintyel e quando egli l'ebbe cinta con le braccia, le punte delle sue dita non poterono toccarsi dall'altra parte. <<Questa>> disse <<è la conchiglia che dovrò portare quando danzerò.>> 

Quella sera Nahoditahe ordinò loro di preparare un grande cerchio di rami di pino, come quelli che oggi fanno i Navaho per i loro riti del canto della montagna. Quando cadde l'oscurità, una gran folla si raccolse nel recinto, e attorno ad esso furono accesi fuochi.
Nahoditahe ora indossò la sua veste di penne e piume, si copri le braccia e le gambe e il collo con l e conchiglie e le turchesi dei Pueblo, e si legò dietro la schiena la grande conchiglia di Kintyel. Guidò i danzatori nel cerchio e diede inizio alla danza. E mentre danzava, cantava una nenia che parlava del crescere di uno strano mais bianco, blu, giallo e nero.
I Pueblo pensarono che quel canto era strano, e tutti si domandarono che cosa potesse significare. Ben presto lo capirono. Con loro somma meraviglia, il Navaho danzante incominciò lentamente a sollevarsi da terra. Dapprima la sua testa e poi le spalle si alzarono al di sopra della testa della gente. Presto anche il petto e la vita furono al di sopra di loro, ma solo quando tutto il suo corpo si trovava ormai al di sopra delle loro teste i Pueblo incominciarono a capire quale perdita li minacciasse. 

Nahoditahe stava levandosi verso il cielo con la grande conchiglia di Kintyel e con tutte le ricchezze di molti Pueblo in conchiglia e turchesi. Urlarono a squarciagola ingiungendogli di scendere, ma più urlavano, più in alto Nahoditahe si levava. Una nube nera si era formata sopra di lui nel cielo altrimenti pieno di stelle, e da quella nube sfrecciarono lampi sotto i suoi piedi. Gli dei lo sollevavano verso il Mondo Superiore. Disperati, quelli di Kintyel lanciarono corde per afferrarlo e trascinarlo di nuovo a terra, ma egli era al di là della portata della loro corda più lunga. I capi chiesero a gran voce frecce per poterlo abbattere, ma prima che una sola freccia potesse essere incoccata, il Navaho era scomparso alla vista dentro la nube nera. Da quel giorno la grande conchiglia di Kintyel non fu più veduta sulla terra. Gli anziani dicono che si trova in uno dei pueblos del Mondo Superiore, strettamente sorvegliata dalle Aquile Guerriere di Kinniki.




Nessun commento:

Posta un commento