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sabato 29 dicembre 2012




Sunkmanitu tanka - il mondo 

degli Indiani d'America






Racconti degli Indiani d'America


Il profeta Cheyenne (parte 2)
(Cheyenne) 




Benchè nessuno degli altri ragazzi avesse avuto la fortuna di Motzeyouf, tutti accorsero per aiutarlo a scuoiare la bestia con i loro coltelli d'osso.
<<Scuoiatelo con molta attenzione>> li avverti Motzeyouf. <<Voglio un mantello che non abbia nemmeno il più piccolo buco.>> Mentre stavano lavorando, sopraggiunse alle loro spalle Giovane Lupo, quello che si diceva capo degli Cheyenne. Giovane Lupo aveva sentito i vecchi stregoni elogiare i poteri magici di Motzeyouf, e la sua gelosia per il ragazzo si era trasformata in viva antipatia. <<Che bel piccolo di bisonte>> disse Giovane Lupo. <<È proprio il tipo di bestia che andavo cercando.>>
Ormai i ragazzi avevano staccato la lucida pelle nera, e Motzeyouf incominciò ad arrotolarla. <<Favorisci, prendi anche tutta la carne,>> disse gentilmente al capo <<ma desidero tenermi la pelle. Come puoi vedere, il mantello che porto è a brandelli.>> <<No>> rispose irato Giovane Lupo. <<Voglio anche la pelle.>> Cercò di strapparla al ragazzo, ed essa cadde a terra. Giovane Lupo si chinò a raccoglierla, ma Motzeyouf afferrò una delle zampe di bisonte che erano state tagliate e colpì Giovane Lupo alla nuca con il duro zoccolo. Il capo cadde a faccia avanti senza nemmeno un lamento. <<L'hai ucciso!>> gridò uno dei ragazzi. <<I guerrieri di Giovane Lupo ti uccideranno,ora.>> Tutti fuggirono impauriti, lasciando Motzeyouf solo.
Il ragazzo non sapeva che fare. Con la pelle di bisonte gettata di traverso sulla spalla, camminò lungo il letto sabbioso del torrente in secca, tenendosi nascosto fra i salici finchè non venne l'oscurità. Allora sali fino in cima alla collina. Vide in lontananza i fuochi da campo degli Cheyenne. Si avvicinò molto cautamente, affinchè i cani non si mettessero ad abbaiare. 

Finalmente trovò il tepee di sua nonna e vi sgusciò dentro.
<<Ho colpito Giovane Lupo e l'ho ucciso>> disse alla nonna. La vecchia scosse il capo. <<Giovane Lupo non è morto. Il colpo l'ha soltanto stordito. È venuto qui a cercarti, ed era molto adirato.>>
Pur avendo sollievo nell'apprendere che non aveva ucciso il capo, Motzeyouf sapeva che Giovane Lupo e i suoi guerrieri non si sarebbero dati pace finchè non l'avessero adeguatamente punito. Sicuramente l'avrebbero colpito coi bastoni fino a renderlo storpio o a ucciderlo. 

Sua nonna piangeva per lui mentre rimestava una gran pentola di zuppa. <<Nessuno ti rimprovera per quello che hai fatto>> gli disse. <<I ragazzi che erano con te hanno detto a tutti che Giovane Lupo ha cercato di portarti via la tua pelle di bisonte.>>
<<Lui e i suoi guerrieri torneranno a cercarmi.>> Il ragazzo prese parecchi bastoncelli di legna secca e li pose sui carboni ardenti intorno alla pentola di coccio della zuppa. Il fuoco scoppiettò e scintille volarono verso il buco per il fumo in cima al tepee. <<Nonna,>> disse <<quando tornano per prendermi, rovescia la pentola della zuppa nel fuoco.>>
Come Motzeyouf aveva previsto, il capo e i suoi guerrieri tornarono presto. Li udì arrivare, circondare il tepee e chiamare il suo nome. Un istante più tardi irruppero dentro, e la nonna, come stabilito, fece cadere la pentola nel fuoco. Le braci ardenti esplosero e una nube di fumo riempì il tepee. 

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