Quanto al giovane, questi fu trovato pugnalato, una mattina, senza che gli assassini potessero essere mai assicurati alla giustizia. I mandanti, invece, erano ben noti tra le stanze dei palazzi veneziani.
Alla notizia della morte del suo amato, la ragazza iniziò a lasciarsi andare. Ma un vecchio amico di famiglia impietosito le promise che avrebbe fatto il possibile per riunirla al suo amore. L'uomo contattò una vecchia maga e questa evocò un demone minore, di quelli che sotto la lingua tengono tre chiavi, capaci di aprire le porte del tempo e dello spazio. L'appuntamento fu combinato sul ponte di Torcello la notte del 24 dicembre, quando le forze del bene sarebbero state impegnate in tutt'altre incombenze.
La notte stabilita una gondola silenziosa attraversò la laguna con a bordo la ragazza e il vecchio amico. La fattucchiera li stava già aspettando: consegnò alla giovane una candela accesa, dicendole di non avere paura e di seguire scrupolosamente ciò che le avrebbe ordinato di fare; poi salì sul ponte ed evocò il demone: questi si tolse da solo una delle chiavi da sotto la lingua, e la consegnò alla maga che fu lesta a lanciarla nell'acqua, laddove l'arco di pietra si rifletteva nel canale. Improvvisamente, sull'altra sponda comparve il giovane ufficiale. Seguendo le istruzioni della vecchia, la ragazza si ricongiunse all'amato e, spegnendo la candela, scomparve con lui in un altro tempo e in un altro luogo, dove poter vivere felici il loro amore. Maga e demone, invece, si diedero appuntamento di lì a sette notti, quando la vecchia avrebbe consegnato allo spirito un'ampolla con sette giovani anime di bimbi nati morti e mai battezzati, prezzo dei servizi resi. Qualche giorno dopo però, durante una magia, la vecchia perì in un incendio. Ma il diavolo, che ancora oggi non lo sa, la notte di Natale aspetta sul ponte - sotto forma di gatto nero - la preziosa ampolla.
Nessun commento:
Posta un commento