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mercoledì 24 ottobre 2012

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LE MALEDIZIONI SENZA PERDONO

Avada Kedavra

L'Avada Kedavra è la più potente delle tre Maledizioni Senza Perdono, ed è conosciuta anche come "l'Anatema che Uccide". 
n quanto mortale e implacabile, questa maledizione è la più in voga tra i maghi oscuri ed e soprattutto la più usata da Voldemort. Chi non si serve di magia oscura tende a non usarla (visto anche che è illegale), se non in situazioni di pericolo estremo. Nella storia recente del mondo magico sappiamo che Bartemius Crouch, all'epoca capo dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia al Ministero della Magia, aveva giudicato la situazione causata da Voldemort e dai suoi sostenitori un'emergenza tale da autorizzare l'uso delle maledizioni senza perdono da parte degli Auror.
Quando viene scagliata l'Avada Kedavra emana un lampo di luce verde, simile a un laser, accompagnato da un sibilo di vento come il muoversi di un'entità invisibile e da un rumore sordo e incombente, che spesso viene identificato come il rumore della morte.




È considerata la maledizione peggiore che esista, poiché è in grado di infliggere una morte istantanea. Anche un sacrificio d'amore, come quello di Lily Evans, può annullarne gli effetti e ritorcerli contro colui che l'ha scagliata.
È proprio questa la maledizione usata da Lord Voldemort per tentare di uccidere Harry, sul quale, però, lasciò solo una cicatrice sulla fronte a forma di saetta, che creò una vera e propria via di comunicazione tra le emozioni di Harry e quelle di Voldemort, in quanto Voldemort creò un horcrux involontario. Harry Potter è l'unica persona al mondo che sia riuscita a sopravvivere a questa Maledizione grazie all'amore di sua madre. Inoltre fu questa la maledizione che Voldemort scagliò anche sui genitori di Harry, Lily Evans e James Potter. Forse per queste funeste coincidenze o semplicemente perché disgustato dall'infliggere la morte ad un altro essere umano, Harry ha sempre cercato di evitare di ricorrere all'Avada Kedavra preferendogli un Incantesimo di disarmo come Expelliarmus, divenuto, perciò, il suo marchio inconfondibile.

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