BUON SABBA..OGGI FESTEGGIAMO CALENDA O SAMHAIN O HALLOWEEN.
E' il capodanno pagano. Fine
dell'estate e inizio dell'inverno per i Celti, ovvero fine e inizio del nuovo
anno... il passaggio forse più importante. Questa festa viene anche
considerata la terza ed ultima festa del Raccolto.
In questo avvenimento, la Dea si addormenta e lo scettro
passa al Dio, ormai vecchio e in declino, nella stagione invernale. Anche la
natura sembra morire, ma si ridesterà la stagione successiva, tornando alla
vita insieme alla Dea.
Per alcune tradizioni, la Dea non si addormenta, ma
discende nella terra, lontana dalla luce, assumendo l'aspetto oscuro che
caratterizzerà l'inverno. In altre, questa celebrazione corrisponde
alla "morte" del Dio, che rinascerà poi al Solstizio d'Inverno, dal
grembo della Dea.
La Calenda o Samhain è un momento di riflessione
interiore, di abbandono del vecchio e di preparazione al rinnovamento. Ci
fermiamo, riflettiamo su ciò che abbiamo compiuto durante l'anno, e così
facendo guardiamo a quello che verrà. Come la natura si spoglia, s'arresta e
si addormenta, altrettanto faremo noi, utilizzando questo sonno rigeneratore
per prepararci ad affrontare la nuova vita e il nuovo ciclo.
Per le streghe, come l'arenile non appartiene né alla terra né al mare e
l'orizzonte né al mare né al cielo, così il momento che segna l'inizio di una
stagione e la fine di un'altra non appartiene a nessuna delle due, una sorta di
anti-tempo, una sottile linea di confine spazio-temporale dalla potente valenza
magica. Per questo motivo le streghe scelgono per i loro rituali determinati
momenti magici come l'alba o il crepuscolo, il mezzogiorno o la mezzanotte.
Secondo la tradizione stregonesca a Calenda è possibile comunicare con gli altri
"regni" e poiché la linea di demarcazione tra questo e gli altri
mondi in questo momento è molto sottile, ai vivi è permesso visitare il regno
dei morti e viceversa, perché i portali del Sidhe (il Regno di Mezzo) rimangono
aperti e questo fa sì che scorra tra i vari regni un'energia ultraterrena
notevole. A Calenda le streghe festeggiano la vita nella morte, per non
dimenticare a se stesse che ogni fine è un nuovo inizio ed ogni morte in questo
mondo è una nascita nell'altro. Calenda è anche il giorno che celebra la fine
dell'ultimo raccolto dell'anno, quello delle mele e delle nocciole, frutti
sacri del Sidhe, simboli della sapienza stregonesca, e regalati agli umani
dalle fate.
Come per altri Sabba, anche per Calenda il fuoco ha importanza rilevante:
le streghe accendono i loro falò nei boschi e sulle colline ed attendono in
silenzio attorno al tepore di quella sacra fiamma che gli spiriti dei defunti
che hanno ricordato si congedino da loro in pace. All'alba del primo novembre
ogni antica strega accendeva la propria torcia dal fuoco del Sabba e con la
stessa riaccendeva il proprio focolare di casa come buon auspicio di luce per
l'inverno da trascorrere. Si dice che l'abitudine a Calenda di accendere i
lumini e collocarli all'interno di zucche cave sia da attribuirsi ad un'antica
usanza celtica per cui ogni guerriero facesse lo stesso dentro il cranio di
ogni suo nemico ucciso.
La vigilia di Samhain e altre pratiche occulte hanno dato origine a molte delle tradizioni che oggi fanno parte di Halloween.
Nessun commento:
Posta un commento