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martedì 10 luglio 2012
Racconti e leggende dall'Alto Adige
La Saliga
Nei tempi passati i boschi della Val Gardena erano abitati da splendide fanciulle chiamate salighe. Queste gentili creature, molto strane e misteriose, avevano tra le varie particolarità quella di non poter essere mai toccate con il dorso della mano.
A tal proposito la leggenda narra che una saliga della Val del Mesdì si recò un giorno a Pezzei per fare acquisti e incontrò un baldo giovane. Tra i due sbocciò una grande passione e per coronare il loro sogno d’amore decisero di lì a breve di sposarsi. Al matrimonio, però, la saliga aveva posto una precisa condizione: ovvero, che lo sposo non avrebbe mai potuto toccarla con il dorso della mano.
Gli anni trascorrevano in felice armonia e tanti bei pargoli animavano l’ambiente domestico. Ma pare che il destino non permetta alla felicità di durare a lungo e così una sera d’estate, mentre la mamma premurosa stava facendo il bagno ai figlioletti, le si posò sulla guancia un fastidioso moscerino. Chiese allora al marito se poteva scacciarle via l’insetto e lui, dimentico ormai della promessa fatta il giorno delle nozze, le accostò il dorso della mano alla guancia.
Che tremenda sciagura, negli occhi della dolce saliga non fecero neanche in tempo a scintillare lacrime di dolore che svanì per sempre.
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