La linfa dei Patriarchi
Alberi Monumentali
la farnia di Villanova Sant'Antonio a Fossalta di Portogruaro(VE)
Quercus robur età stimata circa 500 anni
E' uno dei pochi alberi antichi del Veneziano. E' una Farnia di circa 500 anni - ma la gente gliene attribuisce almeno 700 - che si raggiunge molto facilmente arrivando a Fossalta di Portogruaro, a Villanova di Vado in via da Vinci. L'albero - sacro ai Veneti e simbolo dei patriarchi verdi che un tempo ricoprivano questa terra - si trova vicino alla chiesetta di S. Antonio. La sua è forma contorta e ciononostante a 1.3 metri dal suolo ha una circonferenza di circa 7 metri e mezzo ed èalto 15 metri e mezzo.L’albero riveste una notevole valenza naturalistica e paesaggistica essendo un solitario testimone dell’antica foresta che copriva in parte il nostro territorio; nello stesso tempo assume un importante valore storico in quanto sotto alle sue fronde si riuniva lavicinia, il consiglio dei capifamiglia, una sorta di attuale Consiglio Comunale che deliberava sulle questioni relative alla comunità locale.
I greci chiamavano la quercia drus, l’”albero” e fra le querce la più imponente e ammirata è il rovere, il cui nome deriva da robur, per richiamare il rosso delle sue foglie in autunno. Se robur ha poi preso il significato di “robusto” o “vigoroso” è proprio per l’aspetto del rovere e per la forza del suo legno.
la farnia di Villanova Sant'Antonio a Fossalta di Portogruaro(VE)
Quercus robur età stimata circa 500 anni
E' uno dei pochi alberi antichi del Veneziano. E' una Farnia di circa 500 anni - ma la gente gliene attribuisce almeno 700 - che si raggiunge molto facilmente arrivando a Fossalta di Portogruaro, a Villanova di Vado in via da Vinci. L'albero - sacro ai Veneti e simbolo dei patriarchi verdi che un tempo ricoprivano questa terra - si trova vicino alla chiesetta di S. Antonio. La sua è forma contorta e ciononostante a 1.3 metri dal suolo ha una circonferenza di circa 7 metri e mezzo ed èalto 15 metri e mezzo.L’albero riveste una notevole valenza naturalistica e paesaggistica essendo un solitario testimone dell’antica foresta che copriva in parte il nostro territorio; nello stesso tempo assume un importante valore storico in quanto sotto alle sue fronde si riuniva lavicinia, il consiglio dei capifamiglia, una sorta di attuale Consiglio Comunale che deliberava sulle questioni relative alla comunità locale.
I greci chiamavano la quercia drus, l’”albero” e fra le querce la più imponente e ammirata è il rovere, il cui nome deriva da robur, per richiamare il rosso delle sue foglie in autunno. Se robur ha poi preso il significato di “robusto” o “vigoroso” è proprio per l’aspetto del rovere e per la forza del suo legno.
Come ricorda Virgilio la quercia era consacrata a Giove e nell’Antica Roma solo l’imperatore aveva il diritto di tenere una corona di foglie di quercia appesa sopra la sua porta, simbolo di comando e di vittoria. Quando al generale vincitore veniva tributato il trionfo, è vero che la sua testa era coronata di alloro, ma uno schiavo reggeva una grande corona di quercia. Come scrive Plinio nella sua Storia naturale, una corona di quercia veniva assegnata a chi si era distinto in battaglia e ai giochi, tutti, compresi i senatori, si alzavano in piedi al suo ingresso.
La quercia è l’albero che nella cosmologia nordica sorge al centro del mondo, e ne è il sostegno. E’ la personificazione del dio Irminsul. Questo culto ha avuto ampio sviluppo in Sassonia, fino a quando Carlomagno nel 772 distrusse il luogo dove sorgeva la quercia.
Per i loro significato di forza, nobiltà e longevità sia le ghiande che le foglie di quercia sono entrate nell’araldica, elementi essenziali di molti stemmi. Un tempo, intorno al kepì dei generali francesi, era ricamata in oro una ghirlanda di foglie di quercia.
La quercia è l’albero che nella cosmologia nordica sorge al centro del mondo, e ne è il sostegno. E’ la personificazione del dio Irminsul. Questo culto ha avuto ampio sviluppo in Sassonia, fino a quando Carlomagno nel 772 distrusse il luogo dove sorgeva la quercia.
Per i loro significato di forza, nobiltà e longevità sia le ghiande che le foglie di quercia sono entrate nell’araldica, elementi essenziali di molti stemmi. Un tempo, intorno al kepì dei generali francesi, era ricamata in oro una ghirlanda di foglie di quercia.
Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Fagaceae
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Fagaceae
Originaria dell'Europa e del Caucaso. Ama i climi temperato-freddi, tipici delle pianure alluvionali e dei fondovalle di bassa quota (non si spinge oltre gli 800 metri). In Italia non è presente sulle isole.
Dimensione e portamento
Albero maestoso che può raggiungere i 50 metri di altezza. Chioma molto ampia e rami che, con il passar del tempo, diventano sempre più massicci, nodosi e contorti.
Tronco e corteccia
Il tronco diritto tende ad allargarsi alla base. La corteccia, all'inizio liscia e opaca, diventa presto rugosa, brunastra e fessurata.
Foglie
Foglie decidue, glabre e un po' glauche, lunghe fino a 12 cm. Il picciolo quasi assente (al massimo 5 mm) è nascosto dalla base della lamina che si prolunga in due orecchiette.
Strutture riproduttive
I fiori maschili sono giallognoli, quelli femminili si trovano a 1-3 su lunghi peduncoli. Le ghiande oblunghe, brune a maturità (in un anno), sono ricoperte da una cupola rivestita di squamette romboidali appressate.
Usi
Albero maestoso che può raggiungere i 50 metri di altezza. Chioma molto ampia e rami che, con il passar del tempo, diventano sempre più massicci, nodosi e contorti.
Tronco e corteccia
Il tronco diritto tende ad allargarsi alla base. La corteccia, all'inizio liscia e opaca, diventa presto rugosa, brunastra e fessurata.
Foglie
Foglie decidue, glabre e un po' glauche, lunghe fino a 12 cm. Il picciolo quasi assente (al massimo 5 mm) è nascosto dalla base della lamina che si prolunga in due orecchiette.
Strutture riproduttive
I fiori maschili sono giallognoli, quelli femminili si trovano a 1-3 su lunghi peduncoli. Le ghiande oblunghe, brune a maturità (in un anno), sono ricoperte da una cupola rivestita di squamette romboidali appressate.
Usi
E' una delle essenze forestali più pregiate. Il legno è duro e resistente,i frutti sono molto apprezzati dai maiali.
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