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sabato 19 maggio 2012

Il Veneto e le streghe

Nelle credenze popolari, per strega si intendeva un essere di sesso femminile, immaginato in genere con l’aspetto di una vecchia bruttissima e ripugnante, fornita di poteri magici, in rapporto col demonio e volta a fare del male.
La nostra tradizione parla di una varietà di streghe :
le Gatte Masciare, Streghe Marine, Zobiane, Beate Donnette, Bele Butele, e cambiano nome a seconda dei loro intenti in Vecie Barbantane (in genere brutte e perverse).
Le pratiche, le credenze, variano di molto fra luogo e luogo e usano diverse parole, diversi approcci alla natura.
Un tempo si ricorreva alla magia soprattutto per due motivi : la malattia e l'amore.
Le donne la usavano per trattenere i mariti o gli amanti, gli uomini per liberarsi dall'impotenza attribuita a fattura.
Le streghe furono il fenomeno caratterizzante del Medioevo, tanto da venire accusate di rapporti spirituali e carnali con il diavolo e fu per questo che possedevano poteri magici, come volare o comandare la volontà altrui.
La strega usava oggetti sacri rubati nelle chiese, come le tanto favoleggiate ostie risputate, l'olio santo, la corda della campanella, briciole di altare ecc.

El ghe farìa fin senso
el ghe vignarìa afàno
veder sta bruta bestia
che sensa remissiòn
la te impesta le vissere
ogni giorno cressa
fin a spolparte tuto
fin che te resta ossi.

Maledizione di strega veronese

Traduzione:

Farebbe schifo
verrebbe l'affanno
a vedere questa orrenda creatura
che senza mai fermarsi
si insinua nelle viscere
e ogni giorno cresce
fino a spolparre tutto
fin che rimane solo uno scheletro


Da ricordare che il 13 febbraio 1278, 200 persone (Catari e Valdesi) venivano arsi vivi nell'Arena di Verona con l’accusa di eresia e stregoneria.

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