Ieri vi parlavo delle leggende cimbre delle Anguane, queste sono tramandate in paricolar modo nel vicentino nella zona di San Quirico di Valdagno, dove c'è una conformazione geologica molto particolare di cui vi voglio raccontare qualche cenno storico.
E’ una conformazione rocciosa strettamente collegata alle vicine Piccole Dolomiti. Essa risale al Triassico superiore, duecento milioni di anni fa, quando le terre della conca di Recoaro erano sommerse dalle acque della Tetide, un mare caldo e limpido. La profonda fenditura che la divide in due E' stata scavata nella roccia dal torrente Torrazzo. L’arsenico e il ferro contenuti nella roccia hanno contribuito alla formazione di alcune delle acque minerali per cui Recoaro Terme è tanto nota nel mondo.
Questo è il luogo del Vicentino più legato alle misteriose creature femminili e acquatiche, chiamate anguane. E’ più facile imbattersi in questi esseri se nelle vicinanze c’è l’acqua e se è notte; è allora che le anguane escono con le loro ceste di vimini per lavare i panni, ma attenzione, queste donne sono mutevoli e pericolose. Potrebbero apparirvi con i lunghi capelli ondeggianti e in forme affascinanti e poi trascinarvi nel fondo di qualche “busa” o pozza, e tenervi prigionieri per sempre. Altre volte, invece, le anguane sono orribili megere che abitano le cavità della terra. Si racconta che la più famosa di tutte, Etele figlia di Uttele, vivesse proprio qui, nella montagna spaccata: prima come fedele sposa di Giordano, poi trasformata in spirito della montagna, delle acque torrentizie e del vento.
Storicamente la montagna spaccata è stato luogo amato dalla regina Margherita di Savoia che più di una volta vi si recò in visita, dopo che la strada d’accesso fu teatro dell’incontro con il principe ereditario Vittorio Emanuele - testimoni ventidue alpinisti della sezione di Vicenza - il 17 agosto 1879.
Questo è il luogo del Vicentino più legato alle misteriose creature femminili e acquatiche, chiamate anguane. E’ più facile imbattersi in questi esseri se nelle vicinanze c’è l’acqua e se è notte; è allora che le anguane escono con le loro ceste di vimini per lavare i panni, ma attenzione, queste donne sono mutevoli e pericolose. Potrebbero apparirvi con i lunghi capelli ondeggianti e in forme affascinanti e poi trascinarvi nel fondo di qualche “busa” o pozza, e tenervi prigionieri per sempre. Altre volte, invece, le anguane sono orribili megere che abitano le cavità della terra. Si racconta che la più famosa di tutte, Etele figlia di Uttele, vivesse proprio qui, nella montagna spaccata: prima come fedele sposa di Giordano, poi trasformata in spirito della montagna, delle acque torrentizie e del vento.
Storicamente la montagna spaccata è stato luogo amato dalla regina Margherita di Savoia che più di una volta vi si recò in visita, dopo che la strada d’accesso fu teatro dell’incontro con il principe ereditario Vittorio Emanuele - testimoni ventidue alpinisti della sezione di Vicenza - il 17 agosto 1879.
Abitare in questi luoghi significa assumerne il carattere: agli inizi del ‘900, l’antico gestore della locanda Luigi Pellichero, barba e capelli lunghi, “ruspio” e scontroso, metteva soggezione a grandi e piccini e fu soprannominato il Mago della Spaccata
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